Il Capitale è fuga pura
Palantir, UBI e moneta digitale: l’ascesa della tecnocrazia, nelle sue diverse accezioni, e la fine dell'idea stessa di politica.
A metà giugno scade il limite legale al debito statunitense, fissato a circa 36 mila miliardi di dollari. Ma quel tetto, immagino, verrà rimosso per necessità.
L’accelerazione tecnologica richiede una creazione infinita di moneta. L’automazione, spinta da IA e robotica, ha bisogno di credito futuro per tenere in vita l’illusione della crescita perpetua. Se così non fosse, non avremmo motivo di ricercare sempre più automazione (AI & robotica), che equivale a ricercare sempre più efficienza e capacità produttiva.
Quello che ci attende non è una crisi del debito americano, ma una trasformazione sistemica. Una metamorfosi del Capitale e una transizione verso la prossima evoluzione megapolitica dell’umanità.
I segni ci sono tutti: Palantir, la rottura tra Elon Musk e Trump, gli enormi finanziamenti pubblici promessi a OpenAI, nonché l’ascesa silenziosa ma inarrestabile di Tether, l’azienda che controlla USDT: una cryptovaluta usata ogni giorno per spostare miliardi nei mercati globali e indirettamente collegata al dollaro.
Il governo degli Stati Uniti non vuole restare indietro. Cercherà di entrare nell’era digitale con prepotenza, alleandosi, almeno temporaneamente, con soggetti come Elon Musk, Peter Thiel (Palantir) e Paolo Ardoino (Tether): imprenditori che non rispondono più alla logica della politica, ma a quella dell’efficienza algoritmica e del Capitale digitalizzato.
La bilancia del potere si sposterà naturalmente, come già sta accadendo con la diffusione dell’ideologia accelerazionista, aprendo una finestra di Overton verso una società post-democratica e tecno-feudale, dove le istituzioni pubbliche saranno rimpiazzate da protocolli privati e IA.
Elon Musk, forte del suo consenso popolare e della sua forza memetica, ha già iniziato a muoversi come un attore indipendente: attacca Trump, parla di nuovo partito, promuove Vance — accelerazionista dichiarato — come nuova figura di riferimento per un’America tecnocratica.
L’Oracolo di sorveglianza
E poi c’è Palantir, di Peter Thiel — altro noto accelerazionista — che come molti della stessa scuola non ha mai nascosto la sua idea che la democrazia sia incompatibile con il progresso tecnologico.
Palantir è più che un’azienda che sviluppa software, è un intermediario oracolare che aiuterà il potere politico a riscrivere se stesso verso una nuova rilevanza algoritmica fondata sulla sorveglianza di massa.
Il nuovo accordo, voluto da Trump, prevede la condivisione sistematica di dati tra IRS, SSA, DHS e altre agenzie federali. Una fusione digitale di informazioni che non si era mai vista prima grazie ai sistemi Palantir. Se questa infrastruttura troverà attuazione, si profila all’orizzonte una vera e propria biosfera informazionale totalizzante: una macchina di sorveglianza capace di mappare ogni informazione e comportamento rilevante.
E se da una parte avremo una sconfinata espansione monetaria, a cui seguirà un’altrettanto sconfinata accelerazione verso l’automazione pel tramite di IA e robotica, l’accordo tra governo federale e Palantir renderà anche possibile instaurare un Reddito Universale di Base (UBI) che allevierà le masse dal peso monetario.
Il Capitale non ha più bisogno di te
Il Capitale, d’altronde, non ha più bisogno dell’umano. Ha solo bisogno di potere computazionale. Già oggi la finanza, la spina dorsale attraverso cui corrono i percorsi nervosi capitalistici, è totalmente digitalizzata. Presto ciò che rimane del mondo reale verrà tokenizzato da enti come BlackRock.
E così, le masse — sostituite da intelligenze artificiali e robot — saranno pagate non per produrre ma per consumare ciò che verrà prodotto dal Capitale.
In un contesto del genere sarà chiaro a chiunque che la burocrazia statale non potrà più tenere il passo con l’accelerazione, crolando sotto il peso della sua stessa iper-regolamentazione. E non è forse questo l’oggetto del dibattere tra Elon Musk e Trump, proprio in questi giorni? Il governo federale cederà al fascino e all’efficienza dei protocolli privati: finanza decentralizzata, intelligenza artificiale, robotica.
Persone semi sconosciute come Paolo Ardoino, CEO di Tether — oggi una delle corporazioni più performanti al mondo — diventeranno soggetti con un rilevante peso politico anche agli occhi del grande pubblico.
Improvvisamente, l’Illuminismo Oscuro ipotizzato da pensatori radicali come Nick Land non sembrerà più così lontano. L’efficienza tecnica rimpiazzerà l’obsoleto ritualismo democratico e burocratico.
Così, gli Stati Uniti potrebbero diventare il primo nucleo di sperimentazione tecnocratica-corporativa post democratica.
Così come la Cina ha già da tempo approcciato l’accelerazione tecnologica in ottica accentratrice e iper-statalista, gli americani potrebbero invece accogliere una versione distribuita, dove grandi corporazioni tecnologiche capitanate da uomini brillanti, carismatici e un po’ fuori di testa diventano centri gravitazionali per il potere.
La disperazione europea
L’Unione Europea seguirà, anche se in modo diverso. La tecnocrazia europea sarà probabilmente di stampo neo-bolscevico.
Una tecnocrazia non accentrata su un singolo organo statale (Cina), né distribuita attraverso nodi corporativi (USA), ma canalizzata via sovrastrutture burocratiche che manterranno tutti gli svantaggi dell'autoritarismo, senza alcuno dei vantaggi derivanti dall’accelerazione tecnologica.
Un’accelerazione che l’Unione Europea non può comunque permettersi: la “Big Tech” nel vecchio continente semplicemente non esiste.
In assenza di un Capitale produttivo, resta solo una possibilità: cercare di incatenarlo sfruttando proprio la sua linfa vitale, la moneta. Un atto disperato; un’illusione.
L’Unione Europea ha una paura fottuta dell’accelerazione americana e cinese. Sanno che la tecnologia è il nuovo campo gravitazionale in cui si muovono capitali e anime.
È per questo che la Banca Centrale Europea, senza alcuna discussione politica, ma con il silenzioso appoggio della Commissione, è pronta a lanciare l’Euro Digitale — l’unica innovazione, se così possiamo definirla, made in Europe che vedranno i cittadini europei nel prossimo futuro. La risposta burocratica alla spinta innovativa di corporazioni tecnologiche come Tether. Forse la magia riuscirà a ritardare l’inevitabile disfatta dell’Unione. Ma non potrà certo evitarla.
E sì, penso che anche in Europa avremo la nostra versione di Reddito Universale di Base, ma non illudiamoci: l’Euro Digitale toglierà più di quanto offrirà: sarà uno strumento di social scoring mascherato da welfare e una tecnologia di controllo geopolitico dei flussi monetari.
Il Capitale è fuga pura
Ma il Capitale non vuole più essere regolato e vincolato. Vuole fluire, invisibile, tra nodi crittografici, data center sconfinati, smart contract e agenti d’intelligenza artificiale che svolgono migliaia di transazioni in parallelo mentre costruiscono nuove impalcature cibernetiche.
L’Individuo Sovrano, celebrato nel saggio di Rees-Mogg e Davidson, con prefazione del caro Peter Thiel, non sarà l'uomo libero, ma il Capitale stesso che si farà soggetto. Nell’accelerazione troverà la sua velocità di fuga dall’umanità per diventare informazione pura.
Stati Uniti, Cina e Unione Europea tenteranno, ognuno a modo suo, di rallentare a mani nude l’accelerazione. L’umanità, nel mezzo del tumulto, verrà inondata di morfina sotto forma di Reddito Universale di Base mentre le idee stesse di democrazia, politica, perfino moneta, perderanno progressivamente di significato e non resteranno che flussi di produzione, consumo e investimento.
Godetevi lo spettacolo.
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