Denaro senza padroni
Disertare la finanza di sorveglianza e risorgere liberi nel cyberspazio grazie alle nuove tecnologie monetarie.
Come cittadino digitale, sarai probabilmente abituato a usare qualche forma di pagamento elettronico. Il digitale offre indubbiamente più libertà d’azione, comfort, flessibilità e velocità rispetto al caro e vecchio contante.
Eppure, questi benefici si trascinano dietro effetti secondari nefasti per la nostra salute psico-cybernetica, che non dovrebbero essere sottovalutati. Sorveglianza, profilazione, censura finanziaria, pignoramenti istantanei, sanzioni geopolitiche... il denaro è diventato uno strumento di controllo globale, e il semplice pagare è ormai un atto politico. Dimmi se paghi in carta o contanti, e ti dirò chi sei. O qualcosa del genere.
Così come l’uso del computer, degli smartphone e di Internet dovrebbe essere consapevole, lo stesso vale anche per le tecnologie monetarie. Scegliere una moneta o un mezzo di pagamento è scegliere un padrone. O decidere di non averne.
E se fino a poco tempo fa la scelta era estremamente limitata, anzi direi pressoché assente, oggi non lo è più. A distanza di click tutti noi possiamo fare uso di tecnologie monetarie che oltre ad aprire nuove possibilità, ci permettono anche di limitare alcuni di quegli effetti nefasti di cui accennavo prima.
Sto parlando, come forse si sarà capito, delle cryptovalute. Ce ne sono molte, nella maggior parte dei casi fork1 di Bitcoin, ma alcune ci interessano in particolar modo per la loro capacità di supportare il nostro sforzo verso la sovranità digitale, come nessun altro tipo di moneta o strumento di pagamento “legacy” permettono — neanche il contante.
In questo articolo cercherò di spiegare brevemente quali sono gli effetti dannosi delle tecnologie monetarie tradizionali, poi vedremo quali sono i possibili percorsi per iniziare a usare cryptovalute in modo consapevole.
L’articolo è dedicato a chi non è ancora mai entrato nel mondo delle cryptovalute. Non è una guida, né un manuale tecnico. Ti parlerò di strumenti e di percorsi, ma non ti insegnerò a usare un wallet, né ti spiegherò i tecnicismi del funzionamento delle crypto. Spero invece di poterti spronare e incuriosire nel cercare da te le risposte, per realizzare il tuo destino di Übermensch digitale che non delega a terzi la propria libertà: senza padroni e senza confini.
Perché crypto e non fiat
La moneta FIAT, cioè quella avente corso legale che ci ha accompagnato finora nella sua versione cartacea, ha certamente i suoi pregi: facile da portare, fungibile, anonima, non tracciabile.
Tuttavia, i governi di tutto il mondo stanno ormai spingendo verso la digitalizzazione dell’assetto bancario-finanziario per stare al passo coi tempi e controllare i flussi monetari in un contesto geopolitico che va sempre più verso la competizione spietata tra blocchi e monete: yuan vs dollaro, dollaro vs euro e così via.
In questa guerra ognuno ha scelto e sceglierà le sue armi finanziarie, e noi cittadini ne saremo inevitabilmente coinvolti.
Se da un lato la Cina ha già da tempo sviluppato e lanciato il suo yuan digitale — seppur con scarsi risultati — gli Stati Uniti con Trump hanno invece scelto di abbandonare il progetto di dollaro digitale per potenziare la correlazione tra dollaro e stablecoin — le cryptovalute che legano il loro valore al dollaro.
In mezzo c’è l’Unione Europea, o meglio la Banca Centrale Europea, che da tempo porta avanti una campagna politica per lo sviluppo e l’adozione dell’euro digitale.Il contante è in grado di garantire la riservatezza delle nostre transazioni e quindi renderci liberi da ingerenze di terzi e di algoritmi. Tuttavia, il denaro contante in Europa è una razza in via di estinzione, e l’euro digitale sarà il suo becchino.
La grande paura della BCE è quella dell’irrilevanza e della perdita dei depositi e del controllo dei flussi monetari. Oltre agli strumenti di pagamento digitali come Visa, Mastercard e Paypal, che già dominano lo scenario europeo, ora anche le stablecoin come Tether (USDT) , legate al dollaro, fanno molta paura: veloci, senza confini né burocrazia, native digitali.
L’euro digitale sarà la risposta della BCE, ma sarà tutto il contrario delle cryptovalute: controllabile e programmabile unilateralmente, georeferenziata, tracciabile, censurabile, sequestrabile.
Tra questi, la programmabilità dell’euro digitale è forse ciò che fa più paura. Sebbene sia stata per ora esclusa, la possibilità rimane. Per programmabilità s’intende la capacità di decidere il modo in cui gli utenti potranno usare i loro soldi. Ad esempio, l’International Monetary Fund già disse in tempi meno sospetti che le Central Bank Digital Currencies come l’euro digitale potrebbero essere usate per incentivare comportamenti politicamente corretti da parte dei cittadini — ad esempio bloccando transazioni troppo “inquinanti”.
In generale, l’euro digitale — come qualsiasi altra CBDC — si prestano bene a diventare uno strumento di sorveglianza di massa e controllo di massa. Di questo ne parlai già a più riprese su queste pagine, e fra qualche mese sarà tempo di parlarne ancora.
Anche gli strumenti di pagamento come Paypal non sono certo esenti da problemi. Chi utilizza Paypal per gestire il proprio denaro dovrebbe sapere che in ogni momento e senza avvertimento può perdervi qualsiasi accesso. Ad esempio, Paypal si riserva di bloccare i conti in caso di violazione di legge, o di transazioni che riguardano l’acquisto di droghe, sigarette, coltelli, munizioni, oggetti osceni (qualsiasi cosa voglia dire) o che riguardano promozione di “odio, violenza, discriminazione o intolleranza” o ancora transazioni considerate fraudolente.
I termini e condizioni sono talmente ampi che qualsiasi cosa può rientrare in un modo o nell’altro in queste fattispecie. Ricordiamo tutti i conti bloccati durante il COVID a persone che avevano fatto piccole donazioni a movimenti anti-lockdown, vero?
Perché scegliere volontariamente di cedere la proprietà delle nostre risorse economiche a terzi che non hanno a cuore il nostro benessere? Non c’è motivo, se non la pigrizia intellettuale. È così che si disegnano le prigioni invisibili. La distopia tecnocratica planetaria è reale, e l’Occhio digitale di Sauron scruta incessantemente verso l’orizzonte. Gli Orchi stanno arrivando.
Attenzione: anche le crypto, in alcuni contesti, sono state corrotte dal Sauron globale. Il settore è ormai stato cannibalizzato dalla finanza tradizionale e da attori che come PayPal non hanno alcun interesse se non fare profitto e accontentare il legislatore.
Mi riferisco a tutte quelle piattaforme chiamate “exchange” che oggi funzionano esattamente come banche: registrazione dell’utente, identificazione documentale - spesso biometrica - sorveglianza delle transazioni, blocco delle transazioni e dei conti sospetti e così via. I nuovi banchieri sono Binance, Coinbase e molti altri. E giusto per fare un esempio: proprio Coinbase nel 2022 bloccò i conti di cittadini russi… per il solo fatto di essere russi.
Ma è ancora possibile usare le cryptovalute come Cristo comanda — sì Cristo, perché anche la sovranità digitale è questione Cristiana, e se non sai di cosa sto parlando dovresti leggere qui.
Usare crypto piuttosto che fiat oggi significa affermare la propria volontà d’indipendenza da un sistema finanziario e monetario globale corrotto, iper-sorvegliato e sull’orlo del collasso a causa di inflazione, burocrazia e limiti sempre più stringenti. Del significato più “filosofico” di questa scelta ne parlai anche su Rivista Alata:
Il wallet: le chiavi del Regno
Prima di tutto, è fondamentale dotarsi di un wallet.
Il wallet deve essere “non custodial”, cioè sotto il nostro totale controllo, senza alcun intermediario—poiché l’ Übermensch Digitale non accetta padroni.
Di wallet ce ne sono molti. Questa non è una guida tecnica. Non ti sarà spiegato tutto, alcune porte si aprono solo con lo studio personale. Spetta quindi al lettore indagare e approfondire i tecnicismi — neanche troppo complessi — legati al loro utilizzo.
Alcuni sono pensati per essere usati su desktop (Windows o Linux), altri invece sono nativi per mobile (iOS o Android). Alcuni di questi saranno specifici per una singola cryptovaluta; altri invece ne potranno gestire molteplici.
Tra questi ultimi, per quanto riguarda l’ambiente mobile, mi piacciono Cake Wallet e Stack Wallet — entrambi utili per gestire più tipologie di cryptovalute.
Per usare un wallet non serve alcuna registrazione, né account. Durante la fase di configurazione il software mostrerà una seed phrase (frase di recupero) composta da un certo numero di parole. Queste parole sono la chiave per trovare, gestire e trasferire le cryptovalute nella rispettiva blockchain (il database su cui vengono iscritte le transazioni).
Chiunque le possieda può accedere ai fondi, e queste chiavi sono l’unico modo per ripristinare un wallet. È quindi essenziale conservarle in modo adeguato e sicuro da accessi indesiderati. Ci sono molti modi per conservare le seed words: su carta, su supporto metallico, su file digitale, o magari anche a memoria, per gli amici savant che leggono Cyber Hermetica.
Di nuovo, non starò a descrivere tutti i pro e contro delle varie soluzioni, ma mi limiterò a dire di non conservarle mai in chiaro — siano essere su carta o in digitale. E soprattutto: mai conservarle in chiaro in Cloud. La crittografia è il tuo miglior amico.
Di nuovo, spetterà al lettore superare la pigrizia intellettuale e approfondire autonomamente il modo migliore per conservare le seed words in base alle proprie necessità.
Una volta creato il wallet, e conservate in modo sicuro le seed words, sarà possibile ricevere e inviare cryptovalute. Prima ancora però bisognerà acquistarne qualcuna — o per meglio dire: bisognerà convertire la nostra moneta FIAT (euro, dollari, yuan) in qualche cryptovaluta.
Quali cryptovalute
Non tutte le cryptovalute sono uguali.
Nel principio fu Bitcoin, poi il codice venne preso, trasformato e riadattato creando numerose altre cryptovalute. Poi venne Ethereum, e nacquero infiniti “token” rappresentativi di più o meno qualsiasi cosa.
Per quanto interessa a noi, cioè sovranità digitale, privacy, autodeterminazione e controllo delle proprie finanze, mi riferirò solo ad alcune cryptovalute e non invece all’infinito arcobaleno d’immondizia digitale nata solo per speculare: Bitcoin (BTC), Litecoin (LTC, Monero (XMR).
Perché queste tre? Perché a mio avviso sono le uniche che in qualche modo rappresentano al meglio il concetto di “moneta digitale” e concorrono, come una sorta di triade funzionale, a soddisfare diverse esigenze.
Bitcoin (BTC) è la criptovaluta più accettata e liquida al mondo. Nonostante sia completamente trasparente e tracciabile, è lo strumento più diffuso per convertire FIAT in crypto. È la porta principale verso questo mondo: ogni piattaforma P2P, ogni exchange e ogni ATM supportano Bitcoin. A breve, probabilmente anche le banche tradizionali. Purtroppo, spesso i costi di transazione sono elevati e i trasferimenti possono essere anche molto lenti, rendendolo poco pratico per inviare o ricevere piccoli importi. Imbattibile però per il trasferimento e la conservazione di grandi somme o perfino interi patrimoni milionari.
Litecoin (LTC), primo fork di successo di Bitcoin (2011), offre oggi una valida alternativa per la conversione iniziale tra FIAT e crypto. Ha costi di transazione molto bassi, ed è più veloce di Bitcoin. Ottimo per fare da ponte verso altre cryptovalute o per trasferire piccole somme. Inoltre, dal 2022 ha integrato MWEB, una funzione che consente transazioni confidenziali, trovando così un compromesso tra usabilità e privacy.
Monero (XMR), nato nel 2014 come progetto indipendente rispetto a Bitcoin, è la cryptovaluta che ha fatto di privacy e anonimato tutta la sua ragion d’essere. Ogni transazione è offuscata per design: mittente, destinatario e importo non sono visibili pubblicamente. Monero è la moneta per chi mette la privacy sempre al primo posto. Tuttavia, oggi è difficile reperirlo direttamente, essendo stato dichiarata sostanzialmente illegale in molte giurisdizioni — tra cui l’Unione Europea — proprio per le sue caratteristiche. Non veloce e conveniente come Litecoin, ma comunque accettabile.
Monero è per i criminali
Oggi voglio parlare di Monero, una criptovaluta su cui sto riflettendo da diversi mesi. Non dal punto di vista finanziario, che non mi interessa, ma dal punto di vista ontologico, cioè della sua natura, di cosa rappresenta e di come possa influenzare positivamente la nostra realtà attraverso il suo potenziale memetico. Sì, hai letto bene.
Queste tre crypto, insieme, offrono un percorso modulare: BTC per la liquidità e grande diffusione, LTC per il compromesso tra velocità, convenienza e riservatezza, XMR per l’anonimato. Sono scelte tecnologiche non dettate dalla speculazione, ma dalla necessità di riprendere il controllo delle proprie finanze in un mondo sempre più tracciato e sorvegliato.
Vediamo ora come ottenere e usare queste cryptovalute.
Metodi P2P (max privacy)
Uno dei modi più privati per convertire fiat in crypto è utilizzare exchange P2P (peer to peer), cioè decentralizzati, dove si acquista direttamente da altri utenti, senza intermediari e senza fornire documenti, né informazioni. Questa è l’opzione per massimizzare privacy (plausible deniability) e anonimato nella fase di acquisto delle cryptovalute.
Sia per Bitcoin che per Monero esistono piattaforme P2P attraverso cui si possono fare piccoli acquisti da altri utenti.
Per Bitcoin:
Bisq: è una delle piattaforme P2P più famose per acquistare Bitcoin in modo privato. Si usa tramite applicazione desktop; ogni nodo Bisq funziona come un servizio nascosto Tor. Non richiede alcuna verifica d’identità: l’utente rimane pseudonimo e tutti i dati rimangono salvati in locale. Bisq implementa un meccanismo di escrow multisignature e un sistema di arbitraggio decentralizzato con depositi cauzionali per prevenire comportamenti scorretti.
Hodl Hodl: è un marketplace P2P non custodial. Funziona via web: ci si registra con email (anche anonima), si cerca un’offerta e si usa un escrow multisignature simile a Bisq per tradare BTC vs fiat.
Peach Bitcoin: è un’app mobile che come Bisq o Hodl Hodle permette di comprare e vendere Bitcoin in Europa senza registrazione o identificazione. L’app fa da intermediario per mettere in contatto venditori e acquirenti, e i dati delle offerte sono salvati localmente, con comunicazioni cifrate end-to-end.
Robosats: è un marketplace P2P per Bitcoin via Lightning Network accessibile tramite Tor (interfaccia .onion), consente di acquistare piccole quantità di BTC in modo super rapido e anonimo. Nessuna registrazione, neanche email: si genera un avatar usa-e-getta per ogni sessione, e si mettono in contatto acquirenti e venditori tramite un escrow Lightning.
Per Monero:
Haveno: è un P2P basato su Monero e Tor. In pratica è un “clone” di Bisq adattato a Monero: non esiste un server centrale, tutti i nodi comunicano via Tor, e le offerte di acquisto/vendita sono create dagli utenti stessi. Su Haveno si possono comprare Monero direttamente con fiat (EUR, USD, ecc.), scegliendo vari metodi di pagamento concordati tra utenti.
Un altro modo per ottenere cryptovalute con la massima privacy e senza intermediari è… lavorare e farsi pagare in cryptovalute. Incredibile eh? Eppure sempre più persone ormai aggiungono indirizzi crypto ai loro preferiti per ricevere pagamenti. Puoi farlo anche tu!
E puoi farlo anche su Substack.
E perché no? Se sei un autore su Substack, il metodo tradizionale di pagamento prevede ben due intermediari che trattengono altrettante commissioni. Su $5 di abbonamento tu ne ricevi si e no $3. Questi $3 poi vengono trasferiti sul tuo conto corrente o peggio ancora su PayPal o altri servizi simili, col rischio che ti vengano bloccati, tassati, sequestrati per qualsiasi motivo. Magari proprio perché scrivi opinioni politicamente non corrette su Substack.
Per evitare tutto questo, puoi dare la possibilità ai tuoi lettori di abbonarsi usando cryptovalute: crea un wallet, chiedi al lettore di mettersi in contatto con te, comunicagli l’indirizzo a cui inviare i fondi, e poi attiva manualmente il suo abbonamento. È davvero più semplice di quel che sembra.
Vuoi provare l’ebrezza di abbonarti a Cyber Hermetica con la tua crypto preferita? Scrivimi in privato, qui o su telegram (@mrk4m1) e facciamolo!
Intermediari, ma senza KYC (privacy media)
Alcune persone potrebbero preferire metodi più semplici e lineari, anche se questo comporta l’uso di intermediari.
In questo caso non faremo uso di exchange centralizzati come Coinbase o Binance — che richiedono identificazione documentale e biometrica degli utenti (procedure cononosciute con l’acronimo di KYC — Know Your Customer) e che tracciano ogni transazione. Ci rivolgeremo invece ad aziende che offrono la vendita diretta di Bitcoin o altre cryptovalute senza KYC.
In questo caso non dovremo far altro che acquistare con carta di credito, bonifico o altro tipo di metodo di pagamento, ricevendo le cryptovalute nel wallet fornito direttamente dal servizio o su un altro wallet in nostro possesso.
Qui i servizi sono veramente tanti, e alcuni non richiedono neanche registrazione dell’utente. Ne cito alcuni:
StealthEX: è un exchange “istantaneo” non-custodial, popolare per swap cripto-cripto, che offre anche la possibilità di acquistare direttamente con carta fino a $700 per singola operazione. StealthEX frammenta le transazioni in modo da rimanere sotto le soglie di segnalazione nella maggior parte delle giurisdizioni. È uno dei pochi servizi che ancora oggi permette l’acquisto diretto di Monero (XMR).
Cake Wallet: wallet mobile multi-crypto che consente di acquistare crypto direttamente nell’app. Oltre a BTC, LTC e altre crypto, per gli utenti in Europa Cake offre l’opzione di comprare Monero (XMR) tramite bonifico SEPA appoggiandosi a un partner chiamato DFX. Interessante la possibilità di usare le funzioni privacy (MWEB) di Litecoin da questo wallet, per transazioni più riservate.
Stack Wallet: altro wallet mobile multi-crypto che consente di acquistare crypto direttamente nell’app. Con Stack Wallet non è possibile acquistare direttamente Monero (XMR), ma ci sono altre crypto supportate (BTC, LTC, DOGE, BCH, ETH) che possono essere poi scambiate per Monero. Interessante l’integrazione con Tor, però non utilizzabile durante l’acquisto diretto.
BitcoinVoucherBot — un servizio semiautomatizzato attivabile via Telegram, attraverso cui acquistare Bitcoin via bonifico bancario. Il servizio non richiede alcun dato personale ed è sufficiente fare un bonifico alla banca ricevente per ottenere i rispettivi Bitcoin. Diversamente dagli altri servizi questo non è un wallet, e sarà quindi necessario averne uno per ricevere gli importi.
Swap
Un ulteriore modo per ottenere crypto in modo riservato è utilizzare una cryptovaluta intermediaria. In pratica: acquisire prima un’altra crypto facile da ottenere e poi scambiarla. Questa strategia è utile soprattutto per Monero, data la crescente difficoltà nel reperirlo a causa dei divieti legislativi.
Idealmente la cryptovaluta intermediaria deve essere una moneta facile da comprare, con basse commissioni e buona velocità di conferma delle transazioni. La migliore candidata per me è Litecoin (LTC): fee minime, supportata quasi ovunque e più privacy friendly di altre grazie alla funzione MWEB, facilmente attivabile su wallet come Cake. Anche un’eventuale stablecoin (USDT, USDC) potrebbe andare bene, se si trova il modo di acquistarla senza KYC.
Una volta ottenuta la crypto intermedia, eseguire lo swap è sufficientemente semplice. Qui entrano in gioco servizi che convertono da una criptovaluta a un’altra senza chiedere documenti, poiché non ci sono transazioni in FIAT.
Tra i più affidabili troviamo di nuovo StealthEX, ma anche Changelly, ChangeNOW, SimpleSwap, Exolix, SideShift, MorphToken, FixedFloat, Trocador…
Solitamente si può accedere a questi servizi anche attraverso wallet come Cake o Stack, di cui ho parlato sopra. In quel caso il processo è semi-automatizzato, e l’utente non dovrà far altro che scegliere il fornitore e l’indirizzo di deposito, che può essere anche nello stesso wallet. Attenzione: alcuni di questi servizi di swap potrebbero fare verifiche anti-riciclaggio su fondi passati attraverso servizi di offuscamento delle transazioni come Coinjoin, bloccandoli. Il Coinjoin non è illegale, ma è mal sopportato dai legislatori che ci vorrebbero sempre trasparenti. Se non sai di cosa sto parlando, probabilmente non avrai problemi.
Un’alternativa agli swap sono piccoli exchange specializzati che non chiedono identificazione (KYC) finché si tratta solo di depositare e prelevare criptovalute.
Il migliore esempio è TradeOgre. Non viene richiesta alcuna verifica ed è sufficiente la registrazione con un’email per creare l’account. L’idea qui è depositare sull’account qualsiasi crypto in nostro possesso (fin tanto che siano supportate) per poi scambiarle attraverso compravendita. Questa è una vera e propria operazione di “trading” che però non viene svolta a fine speculativo ma solo per scambiare tra una cryptovaluta all’altra.
Usare un exchange in questo modo si porta dietro alcuni rischi: depositando le cryptovalute sulla piattaforma se ne perde temporaneamente il possesso (il wallet è nel controllo della piattaforma). In generale, non è mai una buona idea lasciare fondi su queste piattaforme, specie se piccole come TradeOgre — che potrebbero essere vittima di hack, malfunzionamenti o altri episodi spiacevoli. In ogni caso TradeOgre è riconosciuta e apprezzata dalla community, ed affidabile (fino a prova contraria).
Qualche consiglio di sicurezza
Lascerò il lettore, ormai incuriosito dal mondo crypto, con qualche consiglio finale di igiene cibernetica. Su queste pagine, e in particolare nella sezione Digital Grimoire, ce ne sono molti da cui trarre insegnamento, e invito ad approfondire i vari temi. In ogni caso, eccone qualcuno:
Non compiere azioni illegali con le crypto. Non sei anonimo, non lo sarai mai (neanche con Monero), e da qualche parte commetterai qualche errore.
Assicurati di avere sempre il possesso delle tue cryptovalute, con un wallet non custodial. Se devi usare exchange o altri servizi custodial come TradeOgre, lascia i fondi lì solo per il tempo strettamente necessario.
Verifica periodicamente i tuoi backup. Sì, al plurale, più di uno. Se perdi le 12 parole magiche, perdi tutti i tuoi soldi. Se le tue 12 parole magiche vengono rubate, perdi tutti i tuoi soldi.
È buona prassi fare transazioni di prova di importo limitato prima di usufruire di servizi nuovi come swap.
Se acquisti cryptovalute direttamente in fiat (es. con carta di credito), evita importi elevati. Meglio somme più piccole in periodi separati tra loro. Meglio se usando servizi diversi.
Usa strumenti come Tor (se integrato nel wallet) o una VPN quando fai transazioni. Probabilmente non sei un sorvegliato speciale, ma rendere la vita più difficile a chi vorrebbe sorvegliarci è sempre opportuno. Non vale solo per le crypto.
Non riutilizzare mai lo stesso indirizzo per ricevere fondi. Ormai tutti i wallet permettono la creazione di indirizzi diversi per ogni transazione. Quando puoi, sfrutta le funzionalità privacy delle crypto. Se usi Litecoin accertati di utilizzare la funzione MWEB. Per Monero non c’è molto da fare, la privacy è già integrata, ma ci sono alcune best practices per migliorarla. Se usi Bitcoin… discorso complesso.
Non parlare mai delle tue crypto in pubblico. E neanche in privato. Così come non parli dei dettagli del tuo conto corrente, a maggior ragione non devi farlo con le crypto. Ne potrebbe andare della tua vita o di quella dei tuoi cari. Sono serio.
In conclusione
In conclusione, queste nuove tecnologie monetarie ci permettono di rompere le catene del sistema finanziario fiat e di scegliere l’approccio più adatto al nostro profilo.
L’individuo super-paranoico opterà per soluzioni P2P come Bisq/Haveno + atomic swap per essere completamente fuori dal sistema e difficilmente tracciabile. Quello intermedio magari sceglierà un mix tra P2P e acquisto diretto senza KYC, per sfruttare i vantaggi delle crypto senza complicarsi troppo la vita.
L’importante è capire che evitare il KYC e uscire, totalmente o parzialmente, dal sistema monetario tradizionale, è una scelta di autodeterminazione; un atto politico forte a cui segue la responsabilità di essere gli unici custodi del proprio destino finanziario, senza alcuna delega a terzi. Così diventiamo nodi di resistenza nella ragnatela di sorveglianza e schiavitù globale.
Un fork in linguaggio informatico è una modifica del codice sorgente che permette di ottenere funzionalità diverse o ulteriori rispetto all’originale.
Ben fatto, un buon articolo per chi ha solo sentito parlare di cripto, ha voglia di approfondire, ma non ne sa ancora granché.
Mi permetto però di segnalare due lacune secondo me molto importanti:
- parlando di fiat e banche centrali secondo me è necessario parlare di inflazione, che è una delle leve più potenti in mano alle "elite" e totalmente fuori dal nostro controllo
- inconcepibile parlare di privacy coin senza nominare ZCash, capisco che Monero sia più famosa, ma sono arcinoti i limiti della "privacy by obfuscation" (come tra l'altro racconti nel tuo articolo di novembre).
Di inflazione ne parlo nell'articolo linkato su rivista alata, e ne ho trattato anche in passato. Sicuramente è necessario ma era già molto lungo così!
Per Zcash ammetto di non conoscerne abbastanza per parlarne. Non è censura, ne so proprio poco.