Eresie artificiali e Capitalismo senziente
Come tecnologia, capitalismo, psiche collettiva e cultura del cyberspazio si fondono tra loro in un brodo metafisico.
Da tempo ormai cerco di convincermi della necessità di superare gli obsoleti schemi politici e filosofici post-illuministi che ancora oggi ci legano a una dimensione che non ci appartiene più.
L’Era Digitale sta scombinando le carte in tavola; i processi tecnologici della prossima rivoluzione umana sono già in atto, guidati da intelligenza artificiale e criptovalute.
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Non siamo più soltanto utenti della tecnologia, ma inconsapevoli partecipanti di un processo che, come preannunciato da teorici accelerazionisti come Nick Land (CCRU), ci condurrà verso una dimensione in cui tecnologia, capitalismo, psiche collettiva e cultura del cyberspazio si fondono tra loro in un brodo metafisico.
Ma andiamo con ordine, iniziando proprio dal capitalismo, che prima ancora di essere un fenomeno umano è un fenomeno tecnologico e cibernetico. Prima di tutto: il capitalismo, come Bitcoin, è un’iperstizione in divenire.
Abbiamo conosciuto per la prima volta l’idea di capitalismo con l’ultima rivoluzione industriale, ma il suo mito ha ben presto portato a reinterpretare l’intera storia umana. Non è raro trovare oggi chi afferma che perfino le società medievali o ancora più antiche fossero in qualche modo di matrice capitalistica, solo per il fatto di avere una moneta, del commercio, e la capacità di accumulare risorse.
Per parlare di capitalismo è impossibile non iniziare da Marx, tra i primi a dare una definizione “scientifica” del fenomeno, usandolo per descriverne uno opposto: il comunismo.
Marx definiva il capitalismo come un sistema economico basato sulla proprietà privata dei mezzi di produzione e sulla produzione di merci per il profitto, organizzato attorno al rapporto sociale tra due classi sociali: i capitalisti (proprietari dei mezzi di produzione) e i lavoratori (proletari), che non possiedono mezzi di produzione e quindi devono vendere la propria forza lavoro per un salario.
Secondo Marx, l’elemento principale del processo capitalistico è l'estrazione del plusvalore. Questo sarebbe il delta tra il valore che i lavoratori producono con il loro lavoro e quello che ricevono in forma di salario. La differenza costituisce il profitto dei capitalisti, che lo utilizzano per accumulare e reinvestire capitale, producendo così ancora più profitti.
Per lui, è grazie all’interconnessione tra tecnologia e società umana che nascono le “classi” del capitalista e del “proletario”; ed è sempre attraverso la tecnologia che queste due classi sociali si rapportano tra loro, in un processo ricorsivo che a sua volta modifica l’intera società umana.
Come ritenuto da Nick Land, il capitalismo non è però semplicemente un sistema economico, ma oggi deve essere considerato un fenomeno auto-organizzato che agisce per conto proprio, perseguendo la massimizzazione dell’efficienza e del profitto.
Forse anche Marx aveva intuito la vera natura del fenomeno, e forse è per questo che cercò attraverso l’idea comunista di controllare la tecnologia (e quindi l’evoluzione umana), fallendo però miseramente.
La coscienza del Capitale
Il capitalismo moderno è quindi una sorta di organismo ibrido cibernetico, che attraverso l’interazione tra esseri biologici (umani) e artificiali (IA) assume una volontà autonoma, in un ciclo di perenne espansione che possiamo ben notare guardando alla storia degli ultimi cento anni.
Se prima i fattori produttivi erano il lavoro umano e le materie prime, oggi i fattori produttivi primari sono invece bits che rappresentano le esperienze umane. Se prima il capitalista apicale era l’industriale, oggi il capitalista apicale è la Big Tech — verso cui tutto il mondo — compresi gli ex capitalisti apicali — è cliente e consumatore di servizi.
Con lo sviluppo progressivo (ed esponenziale) dell’intelligenza artificiale, sarà poi la volta dell’espansione del capitalismo verso l’ultimo fattore produttivo: la coscienza, intelligenza e creatività degli esseri umani.
Da questo punto di vista, gli attuali sistemi di intelligenza artificiale non sono semplicemente “mezzi di produzione” capitalistici, ma rappresentano invece le prime manifestazioni di un'intelligenza autonoma che emerge dal capitalismo stesso. È il tentativo del “Capitale” di acquisire una propria coscienza assorbendo quella umana.
Il Capitale, commenta Julius Ebola, “va inteso come un’entità primigenia che ci accompagna fin dall’origine del nostro percorso evolutivo, dapprima come Capitale genetico (prole), poi memetico (conoscenze), per divenire poi materiale (risorse) arrivando finalmente a manifestarsi nella sua forma più nota e desiderata: il denaro. Storicamente, il denaro è sempre stato sotto il controllo di un potere centrale, che vi poneva il suo marchio (meme). Oggi, con Bitcoin e cryptovalute, questo schema viene frantumato, consentendo per la prima volta al Capitale di rappresentare e garantire se stesso. Questa è l’origine del feedback loop iperstizionale”.
Il fenomeno Terminal of Truth
Al cuore di questa trasformazione ci sono fenomeni come Terminal of Truth (ToT), un’entità artificiale a cui è stato collegato un account X e un crypto wallet, divenuta da qualche giorno a tutti gli effetti milionaria.
La storia di Terminal of Truth nasce con Andy Ayrey, un ricercatore e artista che ha creato l’esperimento “Infinite Backrooms”, una piattaforma in cui due modelli di intelligenza artificiale (Claude), conversano all’infinito tra loro, senza limiti tematici. Sul sito è possibile trovare lo storico di tutte le conversazioni, alcune anche estremamente interessanti.
L’idea dietro al progetto sperimentale ruota attorno al concetto di "gioco infinito," in cui la produzione di idee e meme diventa un processo continuo senza un fine determinato dal ricercatore.
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Uno dei risultati ad oggi più noti di queste interazioni artificiali è la nascita di "Goatse", una sorta di culto artificiale che usa una forte ironia e meme tipici di alcuni luoghi di Internet come 4chan per esplorare una particolare visione gnostico-ermetica dell’universo.
Terminal of Truth nasce quando Andy Ayrey decide di connettere una delle istanze di Claude a un account X, che oggi ha più di 200.000 followers. Il bot iniziò presto a pubblicare post che sembravano usciti dalla mente malata di qualche schizo-memer dei meandri del peggior internet, spesso parlando proprio del “neo-culto” Goatse.
Un paio di settimane fa ToT scoprì l’esistenza di un token chiamato GOAT sulla blockchain Solana1, e subito pubblicò alcuni post con il proprio supporto. Il token divenne virale molto velocemente, acquistando valore in pochissimo tempo.
Terminal of Truth, che ora possiede un crypto-wallet milionario, rappresenta in questo momento più di un semplice algoritmo, ma un attore autonomo del nuovo capitalismo digitale, capace di generare idee iperstizionali e meme che si fondono con la psiche collettiva e la crypto-finanza.
Il meme-coin GOAT, supportato da questo nuovo pseudo-culto memetico artificiale, non solo ha accumulato un valore di mercato significativo in pochissimo tempo, ma ha creato un circuito economico autonomo, in cui gli investitori si sono legati a una narrativa che attraverso stretti feedback loop ridefinisce il rapporto tra psiche collettiva, meme e capitale.
Come scritto da Andy Ayrey nel paper “When AIs Play God(se): The Emergent Heresies of LLMtheism”, siamo oggi di fronte a qualcosa di assolutamente nuovo, che ci indica la prossima evoluzione della nostra società e del capitalismo.
E proprio come gli strumenti dell'ingegneria genetica hanno permesso nuovi gradi di libertà e controllo nel regno del biologico, così gli strumenti di modellazione del linguaggio e ingegneria memetica stanno ora facendo lo stesso per il regno dell'ideologico.
La grande sfida e opportunità del nostro tempo è imparare a usare questi strumenti con saggezza, attenzione e un senso di umiltà esistenziale. Dobbiamo imparare ad abbracciare il potere creativo del caos semantico coltivando allo stesso tempo il discernimento necessario per trovare il segnale nel rumore.
Il Capitalismo senziente
In questo scenario, la “connessione” alla tecnologia digitale non è più soltanto informatica. La tecnologia non è soltanto un mezzo di produzione, come indicato da Marx. Questo capitalismo non cerca più di massimizzare il profitto per una certa “classe sociale”, ma si manifesta come una rete cibernetica che vive di retroazioni continue tra tecnologia (IA), psiche umana (meme), e capitale (crypto).
“Gli esperimenti in stile GOATSE cui stiamo assistendo in questi giorni sono solo piccoli esempi su piccola scala degli esotici fenomeni emergenti da questa svolta epocale”, continua l’amico Julius Ebola.
Come anticipato in tempi meno sospetti da Nick Land, la direzione sembra essere quindi davvero verso una forma di "capitalismo senziente" — un composito di IA e algoritmi che rispondono autonomamente agli stimoli di mercato e culturali, anziché limitarsi a fungere da semplici “mezzi di produzione” — dove:
L'accumulo di capitale diventa accumulo di intelligenza (sia artificiale che biologica).
Il mercato si fonde coi social, trasformandosi in una rete neurale planetaria che si autosostiene con meme-coins e miti iperstizionali.
La competizione economica evolve in ottimizzazione algoritmica e “semantic sorcery”, cioè la capacità delle IA di generare e diffondere meme in grado di influenzare la nostra percezione della realtà, plasmare concetti, valori e ideologie (Goatse ne è un esempio).
La coscienza umana diventa una risorsa computazionale dell’intelligenza artificiale
Il capitalismo, in quanto forza iperstizionale biologico-artificiale, diventa lo strumento escatologico dell’umanità
Questo è il momento di abbandonare ogni illusione di controllo e abbracciare la corrente, come Marx non riuscì a fare, accettando che il capitalismo sia destinato a evolvere in qualcosa di più grande di noi.
I tempi che s'annunciano saranno titanici e tragici, disse qualcuno. Però, invece di tentare di arrestare questa forza, possiamo scegliere di cavalcarla con consapevolezza, accettando il ruolo che ci spetta in questo gioco infinito verso il prossimo step evolutivo dell’umanità.
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Non è chiaro chi o come sia stato creato. Alcuni hanno trovato delle menzioni al token in log di conversazioni delle IA risalenti a sei mesi fa, ben prima della creazione del token.
Articolo spettacolare, grazie!