Cybernetic Culture Research Unit e (non)linearità temporale
Un tuffo nel lato occulto della cibernetica per scoprire l'impatto della tecnologia sulla linearità temporale.
Se ti dicessi che esiste una filosofia esoterica in cui la cibernetica s’incontra con l’occultismo, con il digitale e con la cultura del cyberspazio, ci crederesti? È la storia del Cybernetic Culture Research Unit (CCRU), che vorrei raccontarti.
La nascita della Cibernetica
Il termine "cibernetica" è stato coniato nel 1948 dal matematico Norbert Wiener. La cibernetica rientra in un campo di ricerca interdisciplinare che studia i processi di comunicazione e controllo nei sistemi viventi, meccanici e sociali. Esplora come le informazioni vengono elaborate, trasmesse e utilizzate per regolare il comportamento di sistemi complessi attraverso feedback e adattamento.
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Wiener definì la cibernetica come "lo studio del controllo e della comunicazione negli animali e nelle macchine", una definizione che ha aperto la strada all’intersezione tra biologia, ingegneria, psicologia e filosofia. Per lui, un sistema cibernetico non è solo una macchina o una rete di parti, ma un "apparato" complesso che funziona come un organismo, che è più della mera somma delle sue parti.
In pratica, la cibernetica si concentra su:
Sistemi autoregolanti: sia organismi viventi che macchine, che utilizzano informazioni di feedback per mantenere l'equilibrio e rispondere ai cambiamenti dell’ambiente.
Feedback e controllo: l'idea che azioni compiute da un sistema (come un termostato, un organismo, o una rete sociale) generino informazioni che vengono reintrodotte nel sistema per mantenerlo stabile o indirizzarlo verso un obiettivo.
Dalla sua nascita, la cibernetica è in sostanza una lente per comprendere l’interconnessione tra tecnologia, biologia e società, offrendo un modello per interpretare come i sistemi, siano essi tecnologici o viventi, si adattano e mutano in risposta a input esterni.
Un esempio di studio cibernetico, sebbene ancora fantascientifico, è il "cyborg", un’abbreviazione di "cybernetic organism" (organismo cibernetico) che si riferisce a un essere che combina elementi biologici e meccanici, in cui la cibernetica gioca un ruolo centrale nel coordinare e integrare questi elementi per creare un sistema funzionante.
Il termine "cyborg" fu coniato e popolarizzato nel 1960 dagli scienziati Manfred Clynes e Nathan Kline in un articolo intitolato Cyborgs and Space.
L'articolo esplorava la possibilità di utilizzare esseri umano-macchina per esplorare lo spazio, ipotizzando che la combinazione di tecnologia e biologia potesse aiutare a superare le limitazioni umane in ambienti ostili:
Altering man’s bodily functions to meet the requirements of extraterrestrial environments would be more logical than providing an earthly environment for him in space . . . Artifact-organism systems which would extend man’s unconscious, self-regulatory controls are one possibility.
Attraverso il cyborg, la cibernetica si confonde con l’idea transumanista, che vede l’evoluzione dell’essere umano attraverso l'integrazione con sistemi tecnologici regolati ciberneticamente, come controlli automatici per regolare le funzioni corporee o addirittura innesti bionici.
La cibernetica non riguarda però solo le macchine, ma anche il modo in cui tempo, controllo e comunicazione si intrecciano per creare sistemi autoregolanti.
Bitcoin come esempio di sistema cibernetico
Un esempio di questo aspetto, meno fantascientifico del cyborg, è Bitcoin. La prima cryptovaluta al mondo può essere infatti vista come un sistema cibernetico autoregolante fondato su tempo, controllo e comunicazione: un ecosistema decentralizzato e resiliente, che mantiene l’integrità della rete grazie ai suoi numerosi feedback loop.
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