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SCHIZOHIGHLIGHTS, by
Flash semiotici, pensieri e riflessioni personali della settimana.
Kekius Maximus e la meme magick
Nei giorni scorsi Elon Musk ha cambiato il suo nome su X in Kekius Maximus, con un avatar raffigurante il meme Pepe the Frog in versione imperatore romano che gioca alla Playstation. La notizia ha suscitato l’attenzione dei giornalisti mainstream, con esplosione di articoli che cercano di spiegarne il movente.
I collegamenti sono diversi: provocazione politica, cryptovalute, gaming… Pepe the Frog è spesso accostato ad ambienti di “estrema destra” e meme non esattamente politically correct — ricordando che per i giornalisti mainstream chiunque mantenga un briciolo di normalità e senso dell’umorismo è di estrema destra. Alle cryptovalute si collega invece il memecoin $KEKIUS che, uscito qualche giorno prima del cambio di nome di Musk, è stato oggetto di una rilevante impennata in pochissimo tempo, appena diffusa la notizia del cambio di nome di Musk. Per quanto riguarda il gaming, il riferimento è a Path of Exile 2, l’ultima passione di Musk, dopo Diablo IV: Kekius Maximus dovrebbe essere il nickname del suo personaggio. Oggi comunque tutto è tornato alla normalità, e il momento è già stato archiviato come l’ennesima stramberia di un miliardario annoiato.
La mia opinione invece è che Elon Musk stia cautamente e consapevolmente giocherellando coi primi effetti emergenti di quello che potremmo chiamare “capitalismo semiotico” — cioè la nuova fase del capitalismo digitale.
In questo nuova fenomenologia l’attenzione (umana e algoritmica) e la viralità (meme) collidono tra loro per creare una massa gravitazionale in grado di attrarre il Capitale, che grazie alla spinta di cryptovalute e intelligenza artificiale acquisisce velocità di fuga come nel caso del token $KEKIUS, cresciuto del 12.000% in una settimana.
Un altro caso, simile, fu quello di Terminal of Truths, di cui ho già parlato qui. Anche l’elezione di Trump può essere vista alla luce di questa “meme magick”: una narrativa così forte da diventare a tutti gli effetti auto-avverante e impossibile da deviare.
L’attenzione umana è già da tempo un elemento fondamentale nell’economia digitale, che da circa 20 anni muove gli ingranaggi di quello che Shoshana Zuboff chiama, forse superficialmente, capitalismo di sorveglianza. La viralità appartiene invece alla dimensione del meme, un virus mentale in grado di propagare simbolismi (anche esoterici, cioè comprensibili solo agli “iniziati”) e sostenere narrative allucinogene potenziate dagli algoritmi di raccomandazione. Attenzione però: una volta diffuso, un meme vive di vita propria — impossibile controllare la direzione della narrativa.
Questa combinazione crea effetti di mercato, sociali e politici di proporzioni straordinarie. Elon Musk, che come Donald Trump incarna una sorta di eggregora, è consapevole del suo potere catalizzatore, e non ha paura di sperimentare.
Come scrivevo proprio in occasione delle Presidenziali americane: i social network diventano un campo di battaglia semiotica, attraverso cui la realtà oggettiva soccombe alle percezioni create dalle bolle algoritmiche e dai meme. Programmi politici, dibattiti giornalistici e analisi di mercato non contano nulla: conta solo la narrazione istantanea. Quando attenzione, viralità e capitale s’intrecciano, l’effetto è esplosivo. Questo è solo l’inizio.
ECHOES
Saggezze filosofiche, esoteriche e storiche; echi eterni che riverberano dal passato.
Limita te stesso all'osservazione, e perderai sempre il motivo della tua vita. L'oggetto può venir esplicitato in questi termini: vivi la vita migliore che puoi. La vita è un gioco di cui puoi imparare le regole se ci salti dentro e le giochi fino in fondo. Altrimenti, vieni colto impreparato, continuamente sorpreso dal mutevole gioco. Coloro che non giocano spesso, se ne stanno a piagnucolare e si lamentano d'essere sempre trascurati dalla fortuna. Rifiutano di vedere che loro stessi possono creare buona parte della propria fortuna.
— Frank Herbert
RETROWAVE
Visioni dal passato: frammenti dalla mailing list cypherpunk e degli scritti della cybernetics culture research unit, tradotti in italiano. Dal 1992 al 2003.
16 febbraio 1998
1Egregio Signore,
Il vuoto culturale al centro del progetto Millennium Dome diventa più evidente settimana dopo settimana. L'assenza di una riflessione seria sul tempo nella discussione dei contenuti del "Dome" è tanto più sorprendente dato il sito di Greenwich. Tra coloro coinvolti nell'organizzazione di questo monumento stravagante, può davvero non esserci nessuno in qualche modo stimolato dalle ricchezze storiche senza pari concentrate sul meridiano zero? Sicuramente, la storia affascinante della cronometria, dell'orologeria, dell'astronomia e della navigazione ha una certa rilevanza per un evento che riguarda centralmente le convenzioni internazionali di misurazione e gestione del tempo.
Nel frattempo, i computer si preparano a celebrare l'anno 2000 a modo loro, tornando a 00 e cancellando il ventesimo secolo. Si potrebbe ragionevolmente sostenere che — poiché le date del Cyberspazio sono incapaci di contare oltre 99 — la tecnologia dell'informazione abbia surrettiziamente installato il primo calendario intrinsecamente apocalittico della storia. Sarebbe ironico se le questioni trascurate di orologi e calendari trovassero un angelo vendicatore nella cosiddetta "bomba del millennio", gettando l'apertura del Dome nell'oscurità e nel malfunzionamento elettronico.
Cordiali saluti,
Dr Melanie Newton
Ccru
DIGITAL GRIMOIRE
Tecniche operative, consigli e approfondimenti di OpSec, Cybersec, OSINT e IA per dominare l’era digitale.
Quali sono le tue principali preoccupazioni per la privacy digitale nel 2025?
Un recente thread su Reddit ha creato una discussione in merito alle principali preoccupazioni delle persone per la loro privacy digitale per il nuovo anno. Ecco una sintesi:
1. Mentalità "Non ho nulla da nascondere"
Tra i primi posti, troviamo una preoccupazione quasi filosofica. Molti utenti considerano infatti pericoloso il diffondersi della mentalità "non ho nulla da nascondere", sottolineando che spesso le persone scoprono di avere, in effetti, qualcosa da nascondere, solo quando è troppo tardi.
2. Sorveglianza di massa e profilazione
Le preoccupazioni riguardo alla sorveglianza di massa sia da parte dei governi che delle grandi corporazioni tecnologiche, incluse leggi come il ChatControl, rimangono forti. Anche i rischi legati alla profilazione basata su dati sempre più sensibili e disponibili ad aziende e governi suscitano preoccupazione, considerando che potrebbero essere usati per discriminazioni sociali o vari tipi di censura e social scoring.
4. Espansione dell'uso dell'intelligenza artificiale
Al punto precedente si collega anche il boom dell'IA nella sorveglianza (es. analisi video e profilazione) e nell'elaborazione dei dati personali. Due settimane fa abbiamo visto (qui) ad esempio come l’IA può essere usata per ricavare dettagli rilevanti da fotografie pubbliche apparentemente innocenti e prive di riferimenti diretti. Sappiamo che che gli LLM come chatGPT, Claude o Gemini possono facilmente inferire informazioni personali (come l’ubicazione precisa) analizzando ciò che scrivono le persone sui social. Infine, sentiti anche i rischi legati alla maggiore diffusione di tecniche avanzate di phishing e social engineering con l’ausilio dell’IA.
5. Identificazione obbligatoria
A preoccupare c’è anche il crescente aumento delle richieste di numeri di telefono e verifiche di identità documentali e biometriche che rendono impossibile mantenere un anonimato online o anche solo un briciolo di plausible deniability. Ci sono ancora dei metodi per superare in alcuni casi queste barriere (ne ho parlato qui), ma è chiaro che gli spazi di libertà si stanno restringendo a vista d’occhio.
6. Inazione collettiva
In generale, si sente una diffusa frustrazione per il fatto che, nonostante la crescente consapevolezza, il pubblico rimane pressoché inerte. Tranne noi, che sappiamo che la protezione della propria sfera personale (dati e identità) è fondamentale nell’Era Digitale.
SYMBOLS
Meme, immagini e simboli visivi che decodificano la schizofrenia dell’era digitale.
SUBNET
Voci dalla rete: articoli e contenuti letti e scelti per ispirare.
KILLER MEMES di
. L’articolo analizza il ruolo della cultura memetica nella spettacolarizzazione della violenza politica attraverso l’analisi di eventi recenti come l'esplosione di un Tesla Cybertruck davanti al Trump International Hotel e la messa in scena dell'arresto di Luigi Mangione a New York, evidenziando come le immagini simbolicamente dense possano catalizzare una diffusione virale, trasformando atti violenti in potenti narrative simboliche. Ve l’ho detto — la meme magick esiste.Hai già letto l’ultimo approfondimento su Cyber Hermetica?
Alla prossima settimana per un nuovo appuntamento di Sunday’s Schizophrenization
Questo estratto è tratto dagli scritti del CCRU (Cybernetic Culture Research Unit), un gruppo accademico informale e sperimentale nato negli anni '90, noto per la sua combinazione di filosofia, critica culturale, teoria cibernetica e speculazione futuristica.
Il Millennium Dome, un grande progetto britannico realizzato per celebrare l'ingresso nel nuovo millennio, diventa qui il simbolo di un vuoto culturale e filosofico. L'estratto richiama il cosiddetto "Millennium Bug", una potenziale crisi tecnologica causata dalla programmazione dei computer che registravano gli anni con sole due cifre (ad esempio, "99" per il 1999)