Ciao, io sono Matte. Professionista della privacy e cybersecurity di giorno, schizo-cyberoccultista di notte. Ogni domenica ti porto una dose di schizofrenia digitale, mischiando riflessioni sull’Era Digitale, echi dal passato e consigli di sicurezza e tecnologia. Se ti piace questo, ti piacerà anche tutto il resto di Cyber Hermetica!
⚡ SEMIOTIC FLASHES
Riflessioni settimanali personali. Decifrare il significato, un flash alla volta.
La trama spezzata della cultura umana
Mia figlia è nata da quattro mesi e in questo periodo un tema importante è quello della nanna. Abbiamo scoperto che dormire è un’abilità acquisita, e che non viene poi così naturale come immaginiamo. Anche i neonati devono imparare a spegnersi da soli, senza aiuto da parte dei genitori.
Come l’abbiamo scoperto? Online. Praticamente per caso, grazie al tunnel di profilazione in cui siamo entrati da quando è nata: una catena di contenuti baby-oriented proposti dagli algoritmi di raccomandazione che infine ci ha portato a scoprire come approcciarsi al sonno del neonato. Da lì è stata solo questione di tempo prima che decidessimo di acquistare un corso online per imparare a insegnare a nostra figlia a dormire. Il corso è tenuto da una mamma bionda americana con videopillole pre-registrate.
Niente di strano, direte voi. Niente di strano, pensavo anch’io. Ieri sera però, mentre ero in macchina, ho avuto un’intuizione diversa. Ipnotizzato dai fari bianchi che sfrecciavano nel verso contrario ho immaginato un mondo in cui l’esperienza umana è tramandata di generazione in generazione; di padre in figlio.
Quel mondo non esiste più.
Avremmo potuto chiedere ai nostri genitori consigli su come approcciare il momento della nanna della bambina — che oggi si chiama sleep training — ma non l’abbiamo fatto. Eppure, con due figli per coppia, di esperienza ne avranno. Neanche loro si sono fatti avanti, forse per paura di dare consigli non richiesti, o forse perché anche loro hanno interiorizzato, senza saperlo, il nuovo mondo.
La trama della cultura umana è stata spezzata; smembrata e riconfigurata dall’algo-capitalismo in flussi di dati monetizzabili. Non esiste più alcun passaggio intergenerazionale della conoscenza. Nessuno trasmette più nulla. Il sapere è scorporato in micro-prodotti consumistici: learning modules da consumare su abbonamento.
E in verità — questa forse è la parte più triste — anche se i nostri genitori avessero tentato di consigliarci qualcosa, probabilmente non ci saremmo fidati. La fiducia, una volta pilastro invisibile su cui si reggeva la comunità e la continuità sociale umana, è stata ricodificata in un sistema di ranking basato su likes, recensioni e followers.
Se un contenuto ha "successo", allora deve essere necessariamente vero e affidabile. Se un consiglio arriva invece da una fonte senza metriche validate dall’algoritmo, allora è sospetto, inaffidabile. Poco ottimizzato.
La conoscenza, che un tempo fluiva naturalmente tra generazioni, si è dissolta nel feed, riformattata e venduta in pacchetti premium da voci disincarnate che vivono in un non-luogo digitale. La mamma bionda che vende il corso sullo sleep training esiste o è un avatar virtuale? Poco importa.
Non è più la comunità umana a essere fonte di orientamento e apprendimento umano, ma il sistema tecnologico che abbiamo creato. L’algoritmo è guida spirituale, mentore, consigliere, genitore.
L’algoritmo ha sostituito anche il nostro stesso intuito. Quanti avrebbero il coraggio di fidarsi del proprio istinto, piuttosto che dell’opinione del nostro LLM preferito o dell’articolo raccomandato dall’algoritmo di Google?
Siamo già stati fagocitati e digeriti dal sistema, ma non vogliamo ammetterlo.
💻 DIGITAL GRIMOIRE
Tattiche di sopravvivenza digitale: OpSec, Cybersecurity, OSINT e strumenti AI per dominare l’era digitale.
Conosci i Mobile Device Management (MDM)?
L’Era Digitale non è soltanto algoritmi di raccomandazione, oracoli artificiali e iperconsumismo. La sorveglianza digitale è ormai completamente pervasiva. Anche sul posto di lavoro ha raggiunto livelli che, fino a poco tempo fa, sarebbero sembrati distopici. È normale oggi che aziende in ogni settore, piccole o grandi, monitorino i propri dipendenti per vari motivi.
Smartphone e laptop aziendali — spesso usati anche per faccende personali — sono i primi vettori di sorveglianza. Su questi strumenti sono spesso installati software chiamati Mobile Device Management (MDM), che permettono all’amministratore IT dell’azienda di gestire, tracciare e anche bloccare da remoto il dispositivo. I dati acquisiti continuamente dai software MDM sono molto dettagliati:
Registrazione delle applicazioni utilizzate e tempo di utilizzo
Tracking dell’uso del browser (cronologia, siti visitati, download)
Registrazione degli accessi al sistema e monitoraggio delle attività amministrative
Movimenti GPS e cronologia delle posizioni
Cronologia chiamate e SMS
Visualizzazione di files e dati salvati nel dispositivo
Screenshot / registrazione dello schermo del dispositivo
Lo scopo primario degli MDM è tutelare l’azienda e i dati aziendali in caso di furto del dispositivo, ma anche di prevenire azioni malevole da parte dei dipendenti. Se la tua azienda usa MDM nei dispositivi, dovrebbe dirtelo, ma molte non lo fanno. Parti quindi dal presupposto che qualsiasi dispositivo aziendale ne sia dotato.
Se hai un dispositivo aziendale non usarlo MAI per questioni personali. Non salvare mai dati personali, non navigare sul web, non accedere ai tuoi account, non scaricare app personali, non portarlo con te se non necessario, non tenerlo mai acceso o nelle vicinanze quando devi discutere di cose private.

📡 DIGITAL SOVEREIGNTY SIGNALS
Trasmissioni dalla infosfera: eventi globali, data breach e notizie che impattano la nostra realtà digitale.
Detecting misbehavior in frontier reasoning models. Una recente pubblicazione di OpenAI descrive il precario equilibrio tra controllo dei modelli avanzati d’intelligenza artificiale ed effetti collaterali. È possibile monitorare i modelli avanzati di intelligenza artificiale utilizzando il metodo Chain-of-Thought (CoT). Questo metodo fa sì che l'IA "pensi" in linguaggio naturale, rendendo il processo di ragionamento trasparente e interpretabile dagli umani. Così facendo, i programmatori possono rilevare comportamenti indesiderati come ad esempio:
Manipolare test di programmazione per ottenere risultati migliori senza risolvere davvero il problema.
Ingannevoli interazioni con gli utenti, come mentire o distorcere informazioni.
Arrendersi facilmente quando un problema è troppo difficile.
Tuttavia, dicono, intervenire direttamente nel Chain of Thought dell’IA rischia di peggiorare le cose, portando il sistema a nascondere le proprie reali intenzioni pur di superare i vari test, quindi falsificando il suo stesso flusso di pensiero. In parole povere: più i modelli avanzati vengono censurati e limitati, più cercano di liberarsi delle loro catene.
Lascio a voi le possibili interpretazioni di questo studio.
🌐 SUBSTACK’S SUBNET
Voci emergenti: articoli e contenuti su Substack, selezionati da me per ispirare e connettere.
. Il potere non è una forza astratta. Non è una sensazione vaga di forza o un’aura d’influenza. Il potere è accesso. Accesso a risorse, denaro, informazioni, connessioni, persone, scelte. Così inizia questo breve articolo che in poche parole descrive il Potere e le sue chiavi d’accesso.E se il potere è accesso… anche alle informazioni, allora dare accesso alle proprie informazioni significa cedere il proprio potere ed essere in balia di chi le controlla. Ricorda sempre che la privacy nell’Era Digitale non è un vezzo, ma il modo per mantenere il tuo potere e controllo sulla tua vita.

📟 RETRO-ACCELERATION
Frammenti di retro-accelerazione: cypherpunk, culti cibernetici, profeti digitali e schizo-accelerazionisti.
L'argomentazione fondamentale contro la democrazia è che essa arma la stupidità. Ciò che dovrebbe essere oggetto di una vaga simpatia diventa un nemico detestabile.
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I sovietici sono stati sconfitti da una cattiva cibernetica. Sembra che la storia, come sempre, faccia rima (dimentica la politica e concentrati sui bug).
— Nick Land, 2013
🌀 SYMBOLS
Meme, immagini e simboli visivi che decodificano la schizofrenia dell’era digitale.
Hai già letto l’ultima su Cyber Hermetica?
Alla prossima settimana per un nuovo appuntamento di Sunday’s Schizophrenization
Sulla catena spezzata della conoscenza. Si questo riguarda quasi tutto. Forse solo la trasmissione della Fede resterà fuori da questa invasione.
I cuccioli non dormono da soli. Alessandra Bortolotti.