Sole, acciaio e silicio
Senza disciplina interiore, l'IA è un sostituto della fatica spirituale e fisica: è Gnosi as a Service, ma la conoscenza che offre è un guscio vuoto.
È quasi primavera, ma l’inverno sembra più presente che mai, quasi a ricordarmi che anche le cose morte non vogliono morire. La leggera brezza che trasporta freddo e umidità mi colpisce gli occhi, che lacrimano non appena accelero il passo e inizio a correre sul marciapiede bagnato.
Il freddo mi ricorda che sono vivo: i muscoli si irrigidiscono su se stessi, trovando la loro identità biologica nello scontro con l’atmosfera fredda. Esisto, perché sento freddo. È il breve momento di lucida consapevolezza della soglia tra me e il resto dell’universo, prima che il corpo inizi a riscaldarsi — dissolvendo i confini sotto la spinta del suo stesso calore. Il freddo solidifica e restringe. Il caldo dissolve ed espande. Ispira, espira.
All’uscita del paese, prima dell’inizio dei campi, un rospo incrocia la mia strada; forse un simbolo della transizione. Avrei potuto calpestarlo, tanto si confondeva con il grigio e verde del marciapiede umido e pieno di muschi e licheni. Mi fermo un momento per os…
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