Ciao, io sono Matte. Professionista della privacy e cybersecurity di giorno, schizo-cyberoccultista di notte. Ogni domenica ti porto una dose di schizofrenia digitale, mischiando insieme riflessioni sull’Era Digitale, echi dal passato e consigli di sicurezza e tecnologia. Se ti piace questo, ti piacerà anche tutto il resto di Cyber Hermetica!
⚡ SEMIOTIC FLASHES
Riflessioni settimanali personali. Decifrare il significato, un flash alla volta.
Il genio è già fuori dalla lampada
Immagina un mondo dove gli androidi camminano tra noi. Presenze silenziose che scivolano tra le mura domestiche, che si consumano nelle linee di produzione e che osservano senza volto tra i corpi delle forze dell’ordine.
La robotica umanoide ha premuto il piede sull’acceleratore. Giorno dopo giorno startup e grandi corporazioni immaginano nuovi prototipi di creature cibernetiche in grado di camminare, accovacciarsi, sedersi, manipolare oggetti piccoli e grandi e perfino avere il dono del tatto. NEO Gamma; Figure Helix; Unitree G1; GR-2; Pudu-D9, Protoclone V1. Sono solo alcuni dei nomi di modelli attualmente in fase di sviluppo in tutto il mondo — creature elettroniche che si muovono fluidamente, robot pensanti, e perfino androidi dotati di scheletro e muscoli artificiali, come quelli visti su Westworld.
Robotica e intelligenza artificiale segneranno la nostra rinascita o la nostra disfatta? Ci aspetta un prossimo futuro utopico o distopico? Dipende dalle opinioni. Secondo Elon Musk assisteremo presto a una nuova ‘golden age’ dell’umanità:
Un genio magico che concede tutto ciò che vuoi, con infiniti desideri, è sia una benedizione che una maledizione. Avremo un reddito universale elevato – davvero tutti avranno accesso a quel genio magico. Sarà l’era dell’abbondanza — ma come troviamo senso nella vita se un genio può realizzare ogni nostro desiderio?
Che ruolo avranno gli esseri umani quando l'intelligenza artificiale sostituirà i lavori da colletto bianco, mentre i robot sostituiranno quelli da colletto blu? Arriveremo a un punto, continua Musk, in cui nessun lavoro umano sarà davvero necessario; potremmo averlo, se lo vogliamo, per soddisfazione personale, ma l’IA potrà fare qualsiasi cosa.
Eppure, quando l’IA e gli androidi prenderanno il posto della fatica umana, sarà davvero un paradiso in terra o un’era dell’abbondanza riservata a pochi? La risposta, anche in questo caso, dipende dalle opinioni. Per alcuni, la rapidissima accelerazione tecnologica avvantaggerà solo chi già possiede immense risorse finanziarie e ampio potere computazionale — un’élite ristretta che, con eserciti di androidi e super-intelligenze, potrà controllare la maggior parte delle risorse globali.
Le masse, prive di un ruolo economico, potrebbero diventare un peso superfluo, un residuo della storia destinato alla marginalizzazione. È facile immaginare un futuro distopico cyberpunk: oligarchi internazionali, al sicuro nei loro bastioni ipertecnologici, mentre la popolazione viene confinata in enclavi senza via di fuga, condannata alla povertà assoluta e a un rapido declino demografico. Così, i nuovi Dei dell’Olimpo potrebbero infine reclamare il mondo intero per sé.
D’altro canto, gli accelerazionisti più ottimisti vedono invece l’opportunità per creare finalmente un “universal high income” — un reddito universale di base elevato, che permetterebbe a chiunque di vivere agiatamente senza lavorare — grazie all’abbondanza creata dalle nuove innovazioni tecnologiche. La tesi non è assurda: se le macchine sostituiranno davvero la maggior parte della forza lavoro umana, andranno ripensati tutti i paradigmi sociali, i criteri economici, l’idea stessa di “stato” e la fiscalità: i robot non sono retribuiti, e pertanto il loro lavoro non può essere tassato.
Come sempre, quando si parla di tecnologia, il nodo cruciale sarà il controllo. La differenza tra un futuro utopico in cui tutti possiamo perseguire la nostra natura senza dover lavorare per sopravvivere e uno distopico, in cui possiamo immaginare resistenze e guerriglie cibernetiche per il controllo delle risorse, è tutta qui. È fondamentale quindi che fin da ora l’intelligenza artificiale e la robotica siano accessibili e comprese il più possibile — non solo da Elon Musk e tecnocrati — ma anche da persone normali come me e te.
💻 DIGITAL GRIMOIRE
Tattiche di sopravvivenza digitale: OpSec, Cybersecurity, OSINT e strumenti AI per dominare l’era digitale.
La scienza del prompting
La scienza del prompting è la chiave per ottenere risposte sempre più precise e utili dalle intelligenze artificiali. Un buon prompt non si limita a chiedere informazioni, ma guida l’IA nel processo di ragionamento.
Esistono diverse strategie per interagire con un’intelligenza artificiale, ciascuna con i suoi vantaggi a seconda del contesto. Oggi esploriamo insieme le tecniche di “Zero Shot Prompting”, basate sulla capacità del modello di rispondere a una richiesta fornendo una singola istruzione all’IA e lasciando che questa trovi la risposta migliore. Questo approccio è utile per compiti diretti o domande fattuali, ma può anche essere raffinato utilizzando tecniche specifiche:
Role Prompting: Diamo al modello un ruolo per influenzare il tono e il contenuto della risposta.
Esempio: "Sei un esperto di cybersecurity. Spiega cos’è un attacco di phishing e come difendersi."
Style Prompting: Indichiamo uno stile specifico per la risposta.
Esempio: "Riscrivi questo testo in stile noir: ‘Era una notte buia e tempestosa…’"
Emotion Prompting: Chiediamo all’IA di esprimere un’emozione.
Esempio: "Scrivi una risposta entusiasta alla proposta di un viaggio a Tokyo."
System 2 Attention (S2A): Spingiamo il modello a riflettere prima di rispondere.
Esempio: "Pensa attentamente: se un treno parte alle 10:00 e arriva alle 13:30 dopo 3 soste, quanto dura ogni tratto se sono uguali?"
Re-reading (RE2): Induciamo il modello a rivedere il testo prima di rispondere.
Esempio: "Rileggi attentamente il seguente messaggio prima di analizzarlo: ‘Il cliente richiede un rimborso, ma ha perso la ricevuta. Come dovremmo gestire la situazione?’"
Il vantaggio principale di questa tecnica è la rapidità: il modello genera risposte senza bisogno di contesto aggiuntivo. Tuttavia, se il compito è complesso, potrebbe essere inadeguata.
In un prossimo articolo dedicato agli abbonati approfondirò altre tecniche di prompting avanzato, come il Few-Shot Prompting, il Chain-of-Thought (CoT) Prompting, la Decomposition e il Self-Criticism, che permettono di guidare il modello in processi di ragionamento più complessi, creando risultati più strutturati e affidabili.
Non perderlo!

📡 DIGITAL SOVEREIGNTY SIGNALS
Trasmissioni dalla infosfera: eventi globali, data breach e notizie che impattano la nostra realtà digitale.
Hack Bybit: mancano 401.000 ETHEREUM. Il 21 febbraio 2025 sarà ricordato negli annali come il giorno in cui è stato compiuto l’hack più grave mai avvenuto a un exchange di cryptovalute, e forse anche il più redditizio (per i cybercriminali) in termini di valore nominale. Sono stati infatti rubati dall’exchange Bybit Ethereum pari a circa 1,5 miliardi di dollari. A compiere l’attacco il gruppo Lazarus, cybercriminali nord-coreani già ricercati in tutto il mondo per numerosi altri attacchi. Oggi posseggono lo 0.42% di tutta la supply Ethereum al mondo — più della Ethereum foundation stessa.
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Voci emergenti: articoli e contenuti su Substack, selezionati da me per ispirare e connettere.
Techno-Religion Will Snare the Unbeliever. Ci dicono che stiamo evocando divinità artificiali che risolveranno tutti i nostri problemi. Le masse venereranno questi feticci di silicio e oracoli digitali che gli indicheranno quali stock comprare per sostenere la spirale capitalistica: “Successful people create companies. … The most successful people create religions”, disse Sam Altman nel 2023. Un breve articolo pungente, che riflette sugli angoli più oscuri della nuova filosofia accelerazionista che ha ammaliato gli spiriti americani da parte di un autore palesemente anti-transumanista.

📟 RETROWAVE
Frammenti dal passato: mailing list cypherpunk, culti cibernetici, zine hacker e profeti digitali dimenticati dagli anni ‘90 in poi.
Genesi del neolemurianesimo, parte 7
Nella mitologia di Burroughs, OGU emerge quando MU (l'Universo Magico) viene violentemente rovesciato dalle forze del monopolio (WL 113). L'Universo Magico è popolato da molte divinità, in conflitto eterno: non esiste la possibilità di una Verità unitaria, poiché la natura della realtà è costantemente contestata da entità eterogenee con interessi radicalmente incommensurabili.
Dove la finzione monoteistica narra di una secessione ribelle dal Primordiale Uno, Burroughs descrive l'Uno che dichiara guerra ai Molti:
“Questi erano tempi turbolenti. Vi era guerra nei cieli, mentre il Dio Unico tentava di sterminare o neutralizzare i Molti Dei e stabilire un trono di potere assoluto. I sacerdoti si stavano schierando da una parte o dall’altra. La rivoluzione si stava diffondendo dal Sud, avanzava da Est e dai deserti dell’Ovest” (WL 101).
OGU è "antimagico, autoritario, dogmatico, il nemico mortale di coloro che sono fedeli all'universo magico, spontaneo, imprevedibile, vivo. L’universo che stanno imponendo è controllato, prevedibile, morto" (WL 59). Un tale universo genera i tetri paradossi – così familiari alla teologia monoteistica – che necessariamente derivano dall’onnipotenza e dall’onniscienza.
"Considera l'Universo del Dio Unico: OGU. Lo spirito si ritrae inorridito di fronte a un'impasse così mortale. Egli è onnipotente e onnisciente. Poiché può fare tutto, non può fare nulla, poiché l'atto del fare richiede opposizione. Sa tutto, quindi non c'è nulla da imparare. Non può andare da nessuna parte, perché è già dannatamente ovunque, come la merda di vacca a Calcutta. ... L’OGU è un universo preregistrato in cui Egli è il registratore"* (WL 113).
🌀 SYMBOLS
Meme, immagini e simboli visivi che decodificano la schizofrenia dell’era digitale.
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Alla prossima settimana per un nuovo appuntamento di Sunday’s Schizophrenization