Il caso Tornado Cash e il futuro della nostra privacy finanziaria
Nuovi documenti del caso Tornado Cash indicano i campi di battaglia su cui si combatteranno a livello giudiziario le prossime battaglie per la privacy finanziaria.
Sono giorni intensi per la comunità cripto più interessata alla privacy e ai principi libertari che ai guadagni.
La scorsa settimana i fondatori di Samourai Wallet, un famoso wallet Bitcoin, sono stati arrestati con l’accusa di riciclaggio di denaro attraverso il sistema di coinjoin per Bitcoin chiamato Whirpool.
Quasi contestualmente, il 26 aprile, sono stati anche pubblicati i primi documenti giudiziari del caso di Tornado Cash (2022), di cui avevo anche già parlato. I due fondatori sono stati infatti rinviati a giudizio e quindi dovranno difendersi davanti ai giudici.
Quando vennero arrestati non ci fu certo un gran subbuglio; una notizia presto dimenticata. D’altronde, Tornado Cash è un servizio di mixing per Ethereum, e diciamo che la community bitcoiner non è nota per l’apertura verso gli altri.
Eppure, il caso rischia di creare un importante precedente che potrà poi essere usato in tutti i prossimi casi analoghi, compreso quello recentissimo di Samourai Wallet.
A tutti gli effetti, anche questi eventi si inseriscono nel panorama della nuova “Crypto War” globale.
Purtroppo, tra le prime vittime si contano anche servizi non ancora nel mirino delle autorità. L’incertezza regna sovrana, e anche le aziende che offrono servizi sul layer secondario di Bitcoin, Lightning Network, hanno paura di trovarsi nel mirino di Uncle Sam. Per questo, alcuni hanno già comunicato pubblicamente che cesseranno di fornire i loro servizi — chi del tutto (Phoenix) e chi invece per il momento solo verso i cittadini statunitensi (Wasabi).
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