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Anche la guerra è questione di OpSec
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Anche la guerra è questione di OpSec

Da Sun Tzu alla battaglia di Midway, fino alla guerra del Vietnam. Uno spaccato di storia per conoscere l'importanza di privacy e sicurezza dei dati, anche nei conflitti bellici.

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Matte 𐀏
May 02, 2022
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Privacy e sicurezza dei dati sono due temi in cui si intersecano tra loro questioni che ormai riguardano qualsiasi ambito umano — dai video di gattini che guardiamo sui social, passando per il nostro lavoro, per arrivare fino alla protezione delle infrastrutture critiche di un paese intero.

La necessità umana di proteggere privacy e informazioni sensibili nasce però molto prima di Internet e della digitalizzazione. A ben vedere, nasce insieme all’essere umano, e nel corso di tutta la storia umana ha avuto un importante ruolo nello svolgimento di una delle nostre attività preferite: la guerra.

“Attacca il nemico dove non è preparato, colpisci con le truppe quando non se l’aspetta. Non comunicare a nessuno il tuo schieramento e la strategia che intendi adottare”

Sun Tzu

Anche Sun Tzu è iscritto a Privacy Chronicles. Tu che aspetti?

Dai tempi di Sun Tzu a oggi sono cambiate molte cose, ma non proprio. La tecnologia ci ha facilitato le comunicazioni e ha anche reso più semplice far guerra, ma al tempo stesso ha aumentato a dismisura il costo di progettere le nostre informazioni.

Ci sono molti esempi storici di battaglie vinte (e perse) grazie alla capacità di ribaltare le condizioni di asimmetria informativa, decifrare le comunicazioni avversarie e quindi demolire il loro effetto sorpresa.

Asimmetria informativa e la battaglia di Midway

Ci sono poche regole essenziali che dirigono l’azione militare: il controllo del territorio, la gestione della catena dei rifornimenti, ma soprattutto, l’elemento della sorpresa.

È proprio l’elemento tattico della sorpresa che permette a un attaccante di aumentare drasticamente le possibilità di vittoria. Ecco perchè l’obiettivo primario di ogni campagna militare è colpire quando l’avversario meno se lo aspetta.

I più grandi fallimenti militari derivano sempre da errori strategici che portano a diminuire l’asimmetria informativa verso l’avversario. E questo, purtroppo, equivale quasi sempre a un sacco di cadaveri. Ecco perché fin dagli antichi romani abbiamo notizie di algoritmi di crittografia rudimentali per proteggere le comunicazioni militari, come il cifrario di Cesare.

Un esempio dell’importanza della sorpresa e della capacità di ribaltare l’asimmetria informativa è la battaglia di Midway tra Giapponesi e Americani durante la seconda Guerra Mondiale.

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