Europol e forze di polizia europee per la sorveglianza biometrica di massa
Il pacchetto europeo per la collaborazione tra forze di polizia ed Europol rischia di farci diventare codici a barre con le gambe.
“L’Europa sta costruendo un enorme sistema internazionale di riconoscimento facciale”. Questo è il titolo di un articolo di Wired uscito la scorsa settimana.
La notizia è vera, ma la realtà è più complessa di così. L’articolo di Wired non approfondisce alcuni importanti tasselli del puzzle europeo, che se messi insieme mostrano un piano di lungo termine che va ben oltre il riconoscimento facciale. L’Unione Europea è infatti da tempo impegnata nella costruzione di un’intricata maglia di sorveglianza, al cui centro di tutto c’è l’EUROPOL.
Ma partiamo dall’inizio.
Il “Police Cooperation Code”
L’8 dicembre 2021 la Commissione Europea ha proposto il Police Cooperation Code, un pacchetto normativo volto a potenziare le capacità di cooperazione tra le forze dell’ordine degli Stati membri per quanto riguarda crimini transfrontalieri.
Le proposte sono tre:
L’articolo di Wired si concentra sulla terza proposta, il Regolamento conosciuto anche come Prüm II. Noi oggi cercheremo di capire meglio di cosa tratta il pacchetto e anche cosa prevede nello specifico il regolamento Prüm II.
Collaborazione tra forze di polizia e scambio di informazioni
L'obiettivo generale della Direttiva è potenziare le capacità di scambio di informazioni tra le forze di polizia dei paesi europei. Per farlo, il legislatore europeo prevede che tutte le richieste di informazioni passino attraverso un punto di contatto unico per ogni Stato membro.
Il punto di contatto unico sarà formato da rappresentanti delle autorità di contrasto nazionali e da questi organi interni:
L'unità nazionale Europol (già prevista con il Regolamento che istituisce l’Europol)
L'ufficio SIRENE (sala operativa di contatto con autorità giudiziarie degli altri stati membri)
L'ufficio centrale nazionale Interpol
L'unità d'informazione sui passeggeri (UIP) istituita dalla Direttiva PNR
La Direttiva PNR è molto importante perché istituisce un apparato di sorveglianza di massa verso ogni passeggero del trasporto aereo europeo. Lo scopo è “prevenire” il rischio di terrorismo e criminalità attraverso l’identificazione proattiva di possibili soggetti pericolosi. Il problema è che per farlo devono acquisire i dati di ogni passeggero, e gli algoritmi automatizzati non sono certo infallibili (tutto l’opposto). Insomma un’altra misura liberticida, di cui parlavo qui in modo più approfondito.
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