Arrestato il fondatore di Telegram
L'ennesimo grave episodio che ci ricorda che forse è tempo di cessare inutili tribalismi e interessarsi attivamente alla nostra libertà intellettuale, fisica e finanziaria.
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Pavel Durov, il fondatore di Telegram, è stato arrestato in Francia a seguito di un mandato di perquisizione mentre faceva scalo col suo jet in arrivo dall’Azerbaijan.
Durov è accusato di diversi capi d’imputazione molto gravi, tra cui terrorismo, traffico di droga, frode, riciclaggio di denaro e pedopornografia.
Nello specifico, le autorità accusano Durov di non aver fatto nulla per impedire attivamente la diffusione di questi contenuti e relative transazioni sulla sua piattaforma. Sabato prossimo comparirà davanti a un giudice che probabilmente confermerà la carcerazione preventiva in attesa di giudizio. Secondo le prime informazioni, potrebbe essere condannato fino a 20 anni di carcere.
Un’altra battaglia delle Crypto Wars
L’arresto, a cui pare seguirà anche una misura cautelare (carcerazione preventiva), è dovuto principalmente all’accusa di complicità verso diversi crimini molto gravi, come terrorismo, compravendita di droga, frode, riciclaggio di denaro, diffusione di pedopornografia e così via. Insomma, il pacchetto completo che conosce bene chi è affine al peculiare contesto delle Crypto Wars.
E sì, perché anche l’arresto di Durov rientra a pieno titolo in quella campagna globale di repressione che io e altri definiamo Crypto Wars, e che dura da più di 30 anni.
Il copione è esattamente lo stesso che ha colpito anche i fondatori di Tornado Cash e Samourai Wallet, di cui ho già parlato negli scorsi mesi. È lo stesso che ha permesso alle autorità statunitensi di rinchiudere in carcere a vita Ross Ulbricht, fondatore di Silkroa. È anche lo stesso copione che dopo più di 10 anni di battaglie legali potrebbe portare all’estradizione dalla Nuova Zelanda verso gli Stati Uniti di Kim Dotcom, fondatore di Megaupload.
Non è solo una questione di censura
Contrariamente a quanto stanno riportando diverse fonti, l’arresto non ha quindi nulla a che fare col Digital Services Act (DSA), essendo questo un regolamento che si applica alle persone giuridiche e non comporta alcuna responsabilità penale.
È chiaro che il DSA sia un ulteriore tassello nel quadro generale di repressione di cui tener conto, ma farne una mera questione di censura e libertà d’espressione è sbagliato. La vicenda di Durov, così come quella di tutti gli altri già citati, ha delle implicazioni molto più profonde.
Pavel Durov è infatti riuscito a fare silenziosamente e dietro le quinte, ciò che fu impedito a Facebook di fare a tutti i costi nel 2018 con il progetto Libra. L’integrazione del protocollo TON e del token Toncoin direttamente su Telegram ha infatti trasformato Telegram nel primo social planetario con possibilità di transazioni peer to peer.
Come sappiamo, questo è estremamente problematico per stati-nazione e banche centrali, poiché la possibilità di poter comunicare e scambiare valore senza bisogno di intermediari statali o finanziari erode da vicino il loro potere. L’idea che una moltitudine di persone possano anche soltanto ipotizzare di vivere, commerciare e relazionarsi al di fuori di ogni confine burocratico e nazionale, nonché al di fuori del giogo usuraio dei banchieri centrali, li manda fuori di testa. Certo, ci saranno persone che sfrutteranno questo sistema libero per realizzare transazioni illegali, ma lo stesso discorso vale (in larga parte) per il sistema finanziario tradizionale.
La questione privacy, libertà d’espressione e censura è dunque sì centrale, ma soltanto in relazione all’effettiva capacità di agire. A nessuno interessa se nel gruppo dei frens condividi meme di Zio Adolf e ti impegni in complessi calcoli aritmetici per contare quanti anni servano a infornare sei milioni di pizze.
La libertà d’espressione, fin tanto che non ha risvolti pratici sul piano materiale, non è di alcun interesse alle autorità. Diventa rilevante solo nel momento in cui alle parole segue l’azione, come nel caso in cui una piattaforma diventi un luogo in cui scambiare in tempo reale informazioni utili a rivolte politiche contro il governo in carica, o magari supportare economicamente la propria causa politica.
E proprio Telegram già da tempo è oggetto di interesse da parte di chi vorrebbe un popolo inerme (ma libero di condividere meme), come Germania e Brasile. Nel 2022 il governo brasiliano minacciò infatti di chiudere Telegram nel paese, usato a loro dire per diffondere “fake news” dai supporter di Bolsonaro. Allo stesso modo, la Germania alcuni anni fa cercò il supporto di altri paesi europei per colpire politicamente Telegram a causa della diffusione di contenuti “estremistici” relativi a “dissidenti covid” e di “estrema destra”.
Credo che se X di Elon Musk non ha ancora una funzione “payments” con cryptovalute — nonostante le numerose anteprime — sia esattamente per questo motivo. Unire la libertà d’espressione alla libertà d’azione (transazioni economiche p2p) è una combinazione esplosiva che va trattata con estrema cautela.
Luce e oscurità
Qualcuno in queste ore potrebbe facilmente immaginare che Pavel Durov, così come tutti gli altri, se la siano cercata. Sarebbero dovuti rimanere anonimi, nell’oscurità, e farsi gli affari loro.
Tuttavia, per quanto io apprezzi l’approccio oscuro, o lunare, abbiamo anche bisogno dell’emanazione più solare e trasparente della tecnologia.
Come scrivevo in “Solarpunk e Lunarpunk: il dualismo del Web3” solo integrando entrambe le vie — quella solare e quella lunare, quella dell'ordine (Albero della Vita) e quella del caos (Albero della Morte) — possiamo costruire un futuro tecnologico che sia equilibrato e completo.
Ogni percorso, con i suoi punti di forza e le sue debolezze, risponde a esigenze diverse della nostra società e della nostra psiche. Ignorare uno di questi aspetti, rinunciando magari del tutto a costruire e operare sistemi “trasparenti” come i social network o le blockchain pubbliche, significa rinunciare a una parte essenziale della nostra umanità e delle nostre potenzialità.
E come scrive anche l’amico
nel suo editoriale per :Se è vero che Bitcoin è riuscito a creare uno spazio di libertà e di resistenza, è per chi vi sta scrivendo altrettanto vero che, se sono questi gli ideali in cui crediamo, andrà rivendicata la piena libertà di farlo anche alla luce del sole.
Ross Ulbricht (Silkroad), Alexey Pertsev, Roman Storm e Roman Semenov (Tornado Cash), William Lonergan Hill e Keonne Rodriguez (Samourai Wallet) e Pavel Durov (Telegram) hanno scelto di esporsi in prima persona per dare al mondo tecnologie con un incredibile potenziale liberatorio.
Alcuni di loro hanno scelto di concentrarsi sull’emanazione più oscura e caotica della tecnologia — fatta di algoritmi di crittografia e transazioni peer to peer. Altri invece, come Durov, hanno scelto l’approccio più solare, fatto di comunicazioni globali aperte a tutti e blockchain pubbliche per intrattenere rapporti commerciali e relazioni col mondo.
In tutti i casi, sono stati puniti duramente per aver osato mettere in discussione le fondamenta del nostro mondo. Ancora una volta, l’esortazione è di andare oltre alla notizia e di riflettere sulle gravi implicazioni di questi fenomeni, che non si apprestano a diminuire e stanno anzi aumentando in velocità. Nascondersi negli anfratti oscuri della crittografia può funzionare per qualcuno e per qualche tempo, ma ripeto che l’umanità ha bisogno di entrambe le emanazioni: luce e ombra. Nell’oscurità totale nulla vive a lungo.
È forse giunto il momento di mettere da parte sciocche diatribe tribalistiche su chi ha lo strumento tecnologico più lungo (Bitcoiner mi rivolgo soprattutto a voi) e posizionarsi invece tutti dalla stessa parte — lavorando attivamente, ognuno secondo le proprie capacità e strumenti, a proteggere la nostra libertà intellettuale, fisica e finanziaria.
Mi sa che la "battaglia" stia iniziando appena adesso e che le schiere degli amanti della libertà si faranno, anche se lentamente, sempre più numerose e forti!
Dobbiamo solo IMPARARE bene a percorrere una strada piena di "serpenti velenosi", senza nemmeno correre il rischio di venir attaccati e morsi!
Passo dopo passo raggiungeremo la nostra mèta, con pazienza, austuzia, coraggio e determinazione!
Se non ci proviamo, non lo sapremo mai, e permetteremo loro di metterci le catene al collo!
Lo Yin e lo Yang vanno bene.
È più importante saper scegliere in quale occasione si applica l'uno ed in quale si applica l'altro.