Arrestati i fondatori e bloccati i servizi di Samourai Wallet
Un grave attacco alla privacy finanziaria e libertà di tutti noi che ha scosso il mondo dei bitcoiner.
Ieri 24 aprile 2024 i fondatori di Samourai Wallet sono stati arrestati con l’accusa di riciclaggio di denaro ed erogazione di servizi di trasmissione di moneta non autorizzati. L’arresto segue le indagini del Department of Justice statunitense, ma uno dei fondatori è stato arrestato in Portogallo grazie alla cooperazione delle autorità di polizia europee.
Contestualmente all’arresto, sono stati sequestrati i domini web e i web services relativi ai loro servizi, ed è stato ordinato a Google di rimuovere l’app dallo store.
Qui il comunicato stampa del DoJ: https://www.justice.gov/usao-sdny/pr/founders-and-ceo-cryptocurrency-mixing-service-arrested-and-charged-money-laundering
Per chi non conoscesse Samourai, un po’ di contesto: Samourai è un wallet mobile per Bitcoin conosciuto per essere molto incentrato sulla privacy delle transazioni. In particolare, il team di Samourai ha sviluppato un servizio di “mixing” chiamato Whirpool, che veniva usato da decine di migliaia di Bitcoin per mischiare i fondi prima di inviare transazioni, aumentando così la “forward privacy”, offuscando il legame tra input (transazione originale) e output (transazione verso il destinatario).
Per chi usava Samourai Wallet - come ripristinare i fondi
Prima di proseguire, un’informazione importante: i fondi di chiunque usasse Samourai Wallet sono al sicuro. Il wallet è non-custodial: le chiavi private non sono mai state in possesso dell’azienda e pur se il wallet è stato bloccato, i fondi possono essere ripristinati in ogni momento e in breve tempo usando altri wallet compatibili con lo standard BIP-39, come Electrum o Sparrow.
Per ripristinare i fondi e operare normalmente attraverso Sparrow, consiglio questa guida, con tanto di immagini esplicative per ripristinare il wallet passo per passo. È davvero molto semplice.
La profilazione politica
Avendo capito il potenziale del deep fake, p
L’arresto dei fondatori non è casuale
Seppur le indagini siano partite all’incirca intorno al 2022, non è un caso — secondo me — che i fondatori di Samourai siano stati arrestati proprio in questo momento storico.
Solo alcune settimane fa il team di sviluppo aveva infatti annunciato due importantissimi passi avanti per la privacy di Bitcoin: gli swap Bitcoin <> Monero e la decentralizzazione con agenti peer to peer del loro servizio di mixing Whirpool.
Samourai si apprestava a diventare de facto il miglior servizio al mondo per la privacy di Bitcoin e avrebbe garantito in modo semplice e funzionale a tutti gli utenti di poter gestire in modo sicuro e privacy-friendly i loro fondi.
Sì — mi rendo conto che tra coloro che leggeranno queste parole potrebbero esserci persone invece dell’altra sponda. Samourai è da sempre ostracizzato da una parte di Bitcoiner che ne esaltavano i difetti tecnici e affermavano che il team di “SCAMurai” fosse in mala fede. Ma non mi interessa.
I fatti parlano chiaro: ieri i fondatori di Samourai sono stati arrestati. In questo mondo malato, chi viene perseguito dalla forza diabolica dello Stato non può che essere dalla parte del giusto, come ci hanno già insegnato Ross Ulbricht, John McAfee e molti altri. C’è un motivo se Satoshi Nakamoto è sparito dalla circolazione.
Ecco quindi che appare evidente la natura politica dell’attacco a Samourai. Al governo degli Stati Uniti non interessa il riciclaggio di denaro; sono i primi a riciclare denaro. A loro interessa scongiurare salti in avanti sostanziali per la privacy (e quindi libertà) finanziaria delle persone… che limiterebbe la capacità di estrarre risorse dalle masse di schiavi pagatori di tasse.
Non è neanche casuale che proprio in questi giorni l’amministrazione Biden abbia rinnovato la volontà di introdurre una “unrealized gains” tax per gli individui più facoltosi.
Negli Stati Uniti esistono indubbiamente molti “cripto milionari” che detengono fondi, magari in cold storage senza mai convertirli in dollari. Una tassa del genere colpirebbe proprio questa categoria di persone. È chiaro allora che prima di tutto bisogna togliere di mezzo ogni strumento con cui offuscare i fondi e l’identità di coloro che li possiedono.
Il team di Samourai ci aveva visto lungo quando a gennaio scrisse una lettera al direttore della Financial Crimes Enforcement Network (finCEN) proprio in merito alle nuove regole proposte per la lotta a terrorismo e riciclaggio di denaro in cui si identificavano i Convertible Virtual Currency Mixing (come Whirpool) come strumenti primari e ad alto rischio per questo tipo di reati.
Le regole, secondo Samourai, avrebbero rischiato di colpire indistintamente qualsiasi tecnologia di cybersicurezza e privacy nel settore cripto, a prescindere dall’effettivo rischio di riciclaggio:
Rather than target transactions that are “bad for business,” the Mixing Transaction NPRM targets an overly broad range of technical approaches used as best practices both by businesses and individuals for ensuring the security of CVC and impinges on privacy rights of legitimate users of CVC.
Tre mesi dopo, sono infatti stati arrestati.
Senza privacy non c’è libertà
L’obiettivo dei governi di tutto il mondo, e degli Stati Uniti in particolare, non è più combattere Bitcoin, che ormai è stato battezzato e accettato a pieno titolo nella finanza globale con l’approvazione degli ETF. Non è più una minaccia per il sistema finanziario e bancario, ma anzi un’opportunità ghiotta.
No — il primo obiettivo è contrastare con la forza lo sviluppo di tecnologie che possano liberare le masse dalla servitù della gleba neo-feudale, colpendo i singoli sviluppatori. Il processo è iniziato con gli sviluppatori di Tornado Cash, ora con quelli di Samourai Wallet… e domani chissà.
Il secondo obiettivo è demoralizzare le persone. Se oggi ti senti giù di morale e hai paura per ciò che sta accadendo, sappi che non sei solo e che fa parte del piano.
Le tecnologie per la privacy esisteranno sempre; il software è pura informazione e la pura informazione non può essere fermata, specie se open-source. Ma è palese che colpire chi sviluppa queste tecnologie contribuisce a creare un clima di paura e incertezza, rendendo sempre più complesso e incerto avere privacy finanziaria per le persone comuni con una vita, una famiglia e poca voglia di immolarsi per la causa.
Così, in molti saranno costretti a capitolare, arrendendosi al Sistema.
Per evitarlo, credo sia importante non dimenticare il lato umano di tutto questo, fare comunità e trovare mezzi per superare le avversità… anche semplicemente parlandone.
Ricordo infatti che fu proprio così che i primi Cypherpunk riuscirono a evitare i primi tentativi di sorveglianza di massa negli anni ‘90. Non si rifugiarono nelle loro stanze ma crearono una comunità di persone pronte a dibattere in pubblico e mostrare apertamente l’assurdità di quanto il governo statunitense voleva fare (se non sai di cosa sto parlando, è la prima Crypto War).