Agenda climatica? Sorveglianza e controllo, una distopia eco(in)sostenibile

Da Milano, ai Fridays for Future, fino ad arrivare al World Economic Forum. Così stanno costruendo le basi per un futuro ecosostenibile, ma inumano.

L’agenda comun…ehm - climatica - è ormai a pieno regime, e purtroppo si porta dietro un tale carico di sorveglianza di massa e controllo sociale che anche i meno sensibili tra voi dovrebbero, forse, iniziare a preoccuparsi. I segnali, convergenti tra loro, sono ovunque - anche se sparpagliati e apparentemente separati l’uno dall’altro.

Come abbiamo imparato in questo tempo insieme, tutti i tasselli del puzzle però si incastrano perfettamente, anche se ora sembrano distanti tra loro. Eppure sarà solo questione di tempo prima che la figura sarà completa.

Oggi vorrei parlarvi di qualche tassello del puzzle che chiamano agenda climatica. Alcuni ci riguardano molto da vicino, altri invece arrivano da più lontano, ma con implicazioni dirette per tutti noi.

Mi riferisco a:

• Move-In, la nuova sorveglianza di massa made in Milano, con la scusa dell’inquinamento

• La distopia finanziaria e totalitaria delle idee nell’agenda climatica di Fridays for Future Italia

• L’agenda climatica del World Economic Forum, tra sorveglianza di massa, controllo sociale ed economia comportamentale

Iniziamo col primo:

Move-In, la sorveglianza di massa made in Milano

Cominciamo col primo. Dal 1° ottobre a Milano sarà vietato l’accesso in Area B ad autovetture a benzina Euro 1 e gasolio da Euro 0 a Euro 4 dalle ore 7:30 alle ore 19:30, ad eccezione di sabato, domenica e festivi.

Per chi non lo sapesse, l’Area B è una ZTL istituita da qualche anno, che abbraccia praticamente tutto il perimetro esterno della città di Milano, come potete vedere da questa mappa.

In pratica, la città diventerà una fortezza della resistenza ambientalista alla quale non potrà accedere chiunque sia troppo povero e non abbia una Tesla scintillante da usare per andare al lavoro.